“Cara Romagna. Il mio impegno per la terra che mi ha cresciuto”, questo il titolo dell’iniziativa pubblica promossa da Michele de Pascale candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna che si è svolta stamattina alla Ca’ de Be di Bertinoro, alla presenza anche di tanti sindaci e sindache e amministratori provenienti da tutta la Romagna.
L’evento è stato occasione per de Pascale per illustrare i suoi impegni programmatici sul territorio romagnolo, partendo dalla proposta di una legge regionale che possa regolamentare la diversità territoriale: “Il concetto di Romagna – spiega de Pascale – è diverso a seconda se parliamo delle tre province dal punto di vista amministrativo o se parliamo invece del bacino geografico che invece è suddiviso in vallate e che ha nel Sillaro il riferimento storico di confine con il bolognese e addirittura porzioni di territorio in Toscana e nelle Marche. Un’area geografica unica, fisicamente legata anche a tutto il bacino del Reno, che contiene un’ampia varietà di caratteristiche e pluralità di anime; serve uno strumento che possa tenere insieme tutto questo e le diverse politiche di area vasta attuate su sanità, acqua, trasporti e cultura e ho intenzione di proporre su questo una specifica legge regionale”.
In particolare il candidato del centrosinistra e civici ha proposto sette impegni specifici per la Romagna “Come le sette sorelle, ovvero le sette città della Romagna”:
- Gestione diretta del territorio dell’alluvione
“In caso di vittoria, richiesta immediata alla presidente Meloni di attribuire tutte le responsabilità di Commissario della Ricostruzione in capo al presidente di Regione per un piano straordinario di manutenzione e opera di difesa idraulica del territorio”.
- Infrastrutture
“La destra ripropone le divisioni fra le città della Romagna facendo promesse diverse a ogni singolo territorio, noi proponiamo una visione di sistema. Serve un chiarimento sul progetto di alta velocità adriatica calato sul territorio da ferrovie senza discutere. È inutile discutere su dove fare la stazione AV, senza un’idea complessiva del progetto che ad oggi si fermerebbe a Castel Bolognese.
Potenziamento della linea di costa con collegamenti anche diretti da Milano.
Adeguamento ss16 da Rimini a Ferrara e della ss67 da Ravenna a Forlì e nella vallata del Montone.
Investimenti sulla viabilità di collina e montagna.
Rilancio degli aeroporti di Rimini e Forlì dentro a un nuovo piano strategico regionale.
Continuare a investire sul Porto di Ravenna come hub strategico per connettere pianura padana e centro Europa con il Mediterraneo e mercati orientali.”
- Un grande progetto per viticoltura
“Rilancio della viticoltura di qualità che possa esprimere con forza i valori e l’identità romagnoli. Il valore simbolico del vino può diventare nel mondo l’ambasciatore della regione.
Una nuova e rafforzata collaborazione fra cooperazione e cantine private può aprire una stagione ancora più virtuosa di produzione e promozione”.
- Un nuovo piano strategico per il turismo
“Turismo balneare, tutela delle imprese dalla direttiva Bolkestein; una nuova norma urbanistica per colonie e ricettivo con l’obiettivo di rigenerare lo spazio della costa.
Turismo naturalistico, investire in questo senso nelle aree appenniniche e del Delta del Po.
Turismo d’arte, grande investimento sulla messa in rete del patrimonio e dell’offerta culturale e delle tradizioni come il “Liscio”. Continuare a investire in promozione turistica”.
- Ausl Romagna
“L’Ausl unica della Romagna rappresenta il progetto sanitario più innovativo d’Italia e deve trovare maggior riconoscimento da parte della Regione”.
- Università
“Costruire relazioni fra i quattro campus e tutta il territorio romagnolo, lavorando in squadra e superando i compartimenti stagni; l’Università deve diventare un patrimonio di tutta la regione.
Potenziare i servizi per gli studenti”.
- Digitale
“Connettere tutto il tessuto produttivo della Romagna con l’hub del supercalcolo di Bologna, vale per le eccellenze digitali del territorio, ma anche per tutte le imprese manifatturiere.”