Ristori e beni mobili. De Pascale: “O i soldi ci sono o i soldi non ci sono. Basta prendere in giro”

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Non solo il tornado. Anche l’alluvione è stata al centro della protesta dei cittadini dei Comuni di Lugo, Conselice e Alfonsine ritrovatisi questa mattina a Chiesanuova di Voltana per protestare contro i mancati ristori della tromba d’aria e per confrontarsi con le amministrazioni comunali. Una parte delle persone radunatesi, prima del tornado del luglio 2023, aveva già dovuto subire l’alluvione di maggio. In questo caso, a far nuovamente scattare la rabbia di chi ha subito ingenti danni sono state le recenti parole del Generale Figliuolo alla stampa (Per i rimborsi privati “L’obiettivo è ristorare il 100% dei danni. Le risorse ci sono: alla dotazione iniziale di 639 milioni se ne sono aggiunti 560 e, a breve, si sommeranno ulteriori 700 milioni quale credito d’imposta, per un totale di circa 1,9 miliardi”. Complessivamente, invece, “sono stati 4,7 i miliardi stanziati [..] L’attuale disponibilità di risorse sulla contabilità speciale mi permette di fare fronte a tutte le esigenze”) e il decreto per il ristoro dei beni mobili, con una soglia massima di risarcimento ferma a 6 mila euro