Si è tenuto questa mattina alla Fiera di Cesena il Consiglio Generale FIM CISL Emilia-Romagna, con la partecipazione della segretaria generale FIM CISL Emilia-Romagna Roberta Castronovo, il segretario generale CISL Emilia-Romagna Filippo Pieri, e la presenza del del Segretario Generale FIM CISL nazionale Ferdinando Uliano, che ha concluso l’incontro facendo il punto sulle trattative in corso per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici e sullo sciopero nazionale del 18 ottobre scorso con Manifestazione a Roma, che ha visto una partecipazione massiccia dei lavoratori del settore dell’auto.
“Il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici rappresenta una tappa decisiva per il futuro del settore e per i lavoratori che ne costituiscono il cuore pulsante”, ha dichiarato Ferdinando Uliano. “Lo sciopero e la manifestazione del 18 del settore dell’auto ha evidenziato la determinazione dei lavoratori e la necessità di risposte concrete a problematiche industriali e occupazionali di una delle realtà più importanti del nostro Paese. Sono oltre 270.000 i lavoratori direttamente interessati, che sviluppano oltre l’11% della ricchezza prodotta nel nostro Paese. Data la situazione del crollo dei volumi produttivi e i pesanti impatti occupazionali ci aspettiamo che il Presidente del Consiglio del nostro Paese convochi immediatamente Stellantis e le organizzazioni sindacali.
Il sindacato dei Metalmeccanici è impegnato da alcuni mesi nel rinnovo del Contratto nazionale. La piattaforma delle richieste è impostata – ha precisato il Segretario FIM – è tutta incentrata sui temi della sostenibilità sociale, da quella economica, riduzione orario lavoro, del welfare, inquadramento e formazione professionale, ambientale, ma ad esempio – ha sottolineato Uliano – nella proposta presentata da Federmeccanica il 10 ottobre non fa prefigurare la possibilità di un accordo. Noi abbiamo la responsabilità di esplicitare che se nei prossimi incontri non si attestano avanzamenti, terminata a metà di novembre la fase di moratoria prevista dal CCNL, si aprirà una fase di conflittualità che tutti quanti vorremmo evitare.”
“L’obiettivo di FIM CISL è quello di ottenere un contratto che non solo migliori i salari, con la richiesta economica di 280 euro nel triennio, ma che ponga le basi per una crescita equilibrata e inclusiva, rafforzando anche il secondo livello di contrattazione”. Il Segretario Generale ha inoltre sottolineato che “Federmeccanica deve ascoltare e dimostrarsi aperta al confronto, ci aspettiamo un elemento di responsabilità da parte imprenditoriale nel costruire le condizioni per andare verso un accordo, condizioni che oggi non vediamo. Non abbandoniamo il tavolo di trattativa, ma se nei prossimi incontri il negoziato deve servire a costruire nuove risposte, partendo dalle nostre richieste, senza alcun pregiudizio, deve essere chiaro che se non ci saranno avanzamenti sui vari capitoli si determinerà inevitabilmente una situazione di conflitto che vorremo evitare”.
Il rinnovo del contratto rappresenta un’opportunità unica per migliorare le condizioni di lavoro di 1,5 milioni di lavoratori metalmeccanici.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche Riccardo Zoli, Segretario Generale FIM CISL Romagna, che ha fatto il punto del settore in Romagna:
“Il lavoro dei metalmeccanici in Romagna sta attraversando una fase complessa, con sfide significative legate alla trasformazione tecnologica e alla crisi economica. In particolare sono in sofferenza grandi aziende come Electrolux, Marcegaglia, Bonfiglioli, Celbo, ma anche tante piccole e medie aziende artigianali legate all’indotto dell’automotive ed elettrodomestico. Queste difficoltà non mettono solo a rischio il presente dei lavoratori, ma anche una professionalità preziosa costruita nel tempo, che rappresenta un valore strategico per l’intera economia del territorio romagnolo. Se non interveniamo rapidamente con soluzioni concrete, rischiamo di perdere competenze formate negli anni, fondamentali per il futuro del settore. Per questo, il rinnovo del contratto nazionale non può più attendere: è necessario garantire ai lavoratori stabilità salariale e condizioni adeguate, riconoscendo il loro ruolo fondamentale. Le nostre battaglie non riguardano solo il presente, ma il futuro stesso del settore in Romagna. I lavoratori metalmeccanici, come hanno dimostrato con la loro partecipazione allo sciopero del 18 ottobre, non chiedono semplicemente aumenti salariali, ma una visione di lungo periodo che tuteli il loro posto di lavoro, la loro dignità e il loro futuro.”