Seppure in un periodo contrassegnato da gravi calamità, sia climatiche che sanitarie, tali da rendere difficoltose le operazioni e le metodologie di lavoro e confronto, si è chiuso lunedì 17 maggio, con reciproca soddisfazione, sia da parte datoriale che sindacale, il rinnovo del contratto integrativo provinciale degli operai agricoli e florovivaisti.
“Il rinnovo del contratto provinciale tiene conto della generale situazione di difficoltà che sta vivendo il comparto, stravolto, come evidenziato dalle associazioni datoriali, da gelate tardive e pandemia Covid che si tradurrà anche per il 2021 – dichiarano i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil della provincia di Ravenna – in giornate in meno di lavoro provocando non solo una perdita di reddito per i lavoratori del settore, per lo più donne, ma anche una perdita di diritti previdenziali”.
Dopo mesi di dibattito finalizzato al raggiungimento di un’intesa costruttiva e innovativa, le parti sono giunte con grande e comune senso di responsabilità ad un accordo che – oltre a racchiudere importanti interventi sul welfare e sulla contrattazione di genere che migliorano le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore – evidenzia l’importanza della sicurezza attraverso l’istituzione del Rlst che verrà finanziata da un apposito fondo dedicato.
Le associazioni datoriali Coldiretti, Confragricoltura e Cia evidenziano l’importanza dell’inserimento nel contratto della formazione per i dipendenti, avendo necessità il settore di manodopera qualificata. Aver condiviso percorsi professionalizzanti per i lavori qualificati e specializzati, con attribuzione classificatoria e tariffa di inserimento adeguata ai percorsi stessi, nelle imprese è un aspetto fondamentale. Non a caso, il nuovo contratto include anche aspetti innovativi rilevanti come, appunto, la condivisione di nuovi percorsi formativi, in particolare la norma sperimentale per l’inserimento professionalizzante con la quale si punta a qualificare l’occupazione e a disporre così di lavoratori idonei e preparati. Altro tema importante di cui il contratto tiene conto è la necessità di sollevare le imprese da costi ulteriori, come ad esempio quelli legati alle visite mediche. L’osservatorio che si costituirà dovrà, in tempi rapidi, attivare questa azione da troppo tempo prevista ma sinora non ancora realizzata.
L’aumento concordato per tutti i lavoratori del settore è del 1,7% in un’unica soluzione dal 1 giugno 2021. Nei prossimi giorni il nuovo contratto sarà redatto e divulgato nella sue forma definitiva in vista della sua entrata in vigore che avrà decorrenza dal 1 gennaio 2020.