È stato rinnovato il Contratto di lavoro della cooperazione sociale, che in Emilia-Romagna può contare sul prezioso lavoro di oltre 50.000 lavoratrici e lavoratori. Nel nuovo contratto, tra i diversi punti, sono previsti: aumento di 120 euro mensili al livello C1 (operatore sociosanitario) da riparametrare agli altri livelli e la quattordicesima mensilità al 50% a partire da gennaio 2025. La sanità integrativa passa da 60 a 120 euro annui, l’integrazione economica della maternità viene estesa al 100%.
È previsto anche il riconoscimento di 15 minuti per i tempi di vestizione e del livello D2 per le educatrici e gli educatori degli asili nido e non solo. L’accordo sarà sottoposto a verifica nei prossimi 30 giorni dalle parti che hanno già sottoscritto le nuove tabelle del costo del lavoro.
“L’accordo è una grande occasione di valorizzazione del lavoro sociale che dopo la pandemia da Covid è diventato meno attraente. Importantissimo sarà il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni nel recepire le nuove tabelle del costo del lavoro ed evitare problemi alle cooperative sociali – commenta Daniele Montroni, coordinatore dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Emilia-Romagna e presidente di Legacoop Emilia-Romagna – Sarà utile approfondire il tema all’interno del tavolo regionale Patto per il lavoro sociale e auspichiamo anche l’apertura di tavoli di confronto in tutte le province dell’Emilia-Romagna”. “Il rinnovo del contratto rappresenta un passo fondamentale del lavoro svolto dagli operatori nel settore socio-sanitario e assistenziale – dichiara Massimo Mota, presidente AGCI Emilia-Romagna – Sono segni concreti del nostro impegno a migliorare le condizioni di lavoro e a garantire una maggiore sicurezza economica ai lavoratori. L’accordo è il risultato di un dialogo costruttivo e di una collaborazione efficace che rafforza ulteriormente il nostro impegno”.
“Siamo da un lato molto soddisfatti per questo accordo che possiamo definire storico, ma dall’altro lato siamo anche preoccupati perché il giusto riconoscimento economico previsto per i lavoratori deve essere assolutamente recepito dai committenti delle cooperative sociali, a partire dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli. Ne va della sostenibilità economica delle nostre imprese e quindi della tenuta del sistema di welfare regionale”, aggiunge Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna.