Si è conclusa il 15 gennaio 2023 a Treviso, presso il Museo Santa Caterina, la mostra dedicata al suo più grande pittore Paris Bordon (Treviso 1500 – Venezia 1571), definito dallo storiografo veneziano Marco Boschini, il “Divin Pitor” – termine che ha usato solo per Raffaello e Tiziano. L’esposizione è stata curata da Simone Facchinetti, ricercatore presso l’Università del Salento, e Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze.
Tra le opere esposte vi era anche il nostro splendido Cristo Redentore, Lux Mundi, che oggi è rientrato nelle collezioni. Il dipinto è databile intorno al quarto decennio del XVI secolo, quando Bordon dimostra di avere assimilato la lezione di Tiziano, presso cui aveva svolto giovanissimo l’apprendistato. Il suo arrivo a Ravenna è documentato dal carteggio del 1766, quando la tela viene ceduta dal mercante veneziano Cornaro all’abbazia di Classe in cambio di ripetute forniture di pinoli.
A seguito delle soppressioni napoleoniche il dipinto, insieme a tutto il patrimonio del convento camaldolese, viene affidato a don Apollinare Rasi, già bibliotecario ed ex-monaco camaldolese.
Il passaggio al Comune di Ravenna avviene nel 1922 con il lascito testamentario di Sofia Baccarini, vedova dell’ingegner Claudio Rasi.