Oggi, giovedì 18 marzo, si celebra la prima Giornata nazionale in memoria di chi ha perso la vita a causa del Coronavirus. In Italia ad oggi sono oltre 100 mila le persone decedute dopo aver contratto il virus, e in tutto il Paese verranno esposte a mezz’asta le bandiere nazionali ed europee in segno di lutto. Il Governo ha scelto come data proprio il 18 marzo poiché è lo stesso giorno in cui, un anno fa, i camion dell’esercito uscivano dalla città di Bergamo trasportando le bare dei defunti in attesa della cremazione: quelle immagini, che hanno fatto il giro del mondo, testimonieranno sempre la tragedia della pandemia. E proprio a Bergamo oggi si svolgerà l’inaugurazione del Bosco della Memoria, mentre il presidente Draghi deporrà una corona di fiori al cimitero monumentale.
Il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, esprimono il proprio cordoglio per chi ha perso la vita a causa dell’epidemia e ribadiscono l’impegno della Regione a contrastarne la diffusione con ogni mezzo.
“Il numero delle persone che non ci sono più è impressionante. Il nostro pensiero va a tutti loro: 11.236 uomini e donne, a oggi, in Emilia-Romagna, 103.001 fino a ieri in Italia. Dietro a ciascuna di queste persone che non è più con noi c’è una famiglia che ha sofferto e che soffre tuttora. Ci sono amici, colleghi, affetti. Ogni singola perdita rappresenta una ferita per la nostra comunità. Un colpo durissimo inferto da un’epidemia che all’inizio travolse la nostra regione in pieno, e poi ancora nei mesi a seguire, vicini come eravamo all’epicentro. Medici, infermieri, operatori sanitari e sociosanitari, tecnici e volontari hanno combattuto e continuano a combattere duramente tutti i giorni, da più di un anno. Così come fondamentali sono stati, e lo sono tuttora, tutti i lavoratori e le lavoratrici dei servizi essenziali. Dal conto nostro – affermano presidente e assessore– come Regione, non verremo mai meno al nostro impegno contro il Covid. In questo momento, l’arma migliore che abbiamo sono i vaccini: stiamo intervenendo a tutti i livelli per avere quantitativi sufficienti per vaccinare molto di più e in fretta. Allo stesso tempo, davanti alla nuova ondata, non possiamo esimerci dall’assumere quelle misure di sicurezza e distanziamento che, purtroppo, sono ancora necessarie per contenere i contagi e mantenere in sicurezza i nostri ospedali. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per aumentare la capacità di cura e assistenza delle strutture ospedaliere e dei servizi territoriali e domiciliari, investendo su edifici e tecnologie, ricerca e terapie, personale e assunzioni”.
“Fare tutto questo – concludono Bonaccini e Donini – è il nostro modo, concreto, per rispondere al bisogno di sicurezza e salute dei cittadini, senza distinzione di categorie e di reddito. Ma è anche il modo più appassionato per esprimere il nostro cordoglio – che è dell’intera comunità regionale – nei confronti di coloro che non ci sono più. E’ stato giusto e doveroso istituire questa Giornata: per chi non c’è più e per chi resta. Ci uniamo a chi ha perso i propri cari e a tutti loro ci stringiamo nel ricordo”.