In occasione del 136esimo anniversario dell’ “Associazione generale degli operai braccianti del Comune di Ravenna” una delegazione di cooperatori di Legacoop Romagna si è recata di fronte alla casa in cui avvenne la riunione fondativa del sodalizio.
La prima cooperativa di questo territorio venne costituita l’8 aprile del 1883 ed ebbe tra i 32 soci fondatori anche Nullo Baldini, uno dei padri della cooperazione italiana, all’epoca non ancora maggiorenne.
Al momento commemorativo, svolto di fronte alla targa che ricorda l’episodio, sono intervenuti, tra gli altri, il responsabile agroalimentare di Legacoop Romagna, Stefano Patrizi, il presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, il direttore di Promosagri, Massimo Bondi, un numeroso gruppo di giovani cooperatori delle cooperative agricole braccianti di Ravenna, e il presidente di Cab TerRa, Fabrizio Galavotti, cooperativa erede diretta di quei pionieri.
La prima cooperativa di questo territorio venne costituita l’8 aprile del 1883 ed ebbe tra i 32 soci fondatori anche Nullo Baldini, uno dei padri della cooperazione italiana, all’epoca non ancora maggiorenne.
Al momento commemorativo, svolto di fronte alla targa che ricorda l’episodio, sono intervenuti, tra gli altri, il responsabile agroalimentare di Legacoop Romagna, Stefano Patrizi, il presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, Lorenzo Cottignoli, il direttore di Promosagri, Massimo Bondi, un numeroso gruppo di giovani cooperatori delle cooperative agricole braccianti di Ravenna, e il presidente di Cab TerRa, Fabrizio Galavotti, cooperativa erede diretta di quei pionieri.
La storia dell’ “Associazione generale degli operai braccianti” è legata indissolubilmente all’epopea delle bonifiche delle paludi del nostro territorio, nonché di quelle del litorale romano. Ancora oggi le 7 Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna portano avanti i valori espressi dalle parole del primo statuto: «Con questo mezzo gli operai ad essa aderenti ridotti a misere condizioni dall’ingordigia degli appaltatori pensano di fare il primo passo nella via della loro emancipazione, poiché migliorate le condizioni del lavoro, l’Associazione offrirà ad essi il modo d’istruirsi, di educarsi e di togliersi dallo stato di miseria e soggezione in cui oggi si trovano».