Ha riaperto in questi giorni di inizio febbraio il chiosco Le Spighe – Non solo piadine, divenuto un po’ il simbolo dei residenti di Alfonsine e Savarna, capaci di non arrendersi di fronte alla tromba d’aria che ha distrutto case e aziende e davanti alla mancanza di aiuti da parte dello Stato.
Il tornado di luglio 2023 ha devastato la Bassa Romagna e una parte del forese ravennate. Tuttavia si tratta di un territorio poco esteso per vedere entrare in moto la macchina burocratica nazionale. 689 le domande di indennizzo, una trentina le imprese coinvolte. Numeri “troppo piccoli”. Non sono piccoli però i danni causati dall’evento climatico: oltre 300 mila euro è costata, ad esempio, la distruzione ad Andrea Ricci Maccarini, titolare di Le Spighe, considerando i danni subiti dal chiosco e dall’abitazione accanto. Come l’attività enogastronomica, anche altre realtà del territorio hanno subito conseguenze per centinaia di migliaia di euro. Le assicurazioni hanno coperto solo in parte i danni. Chi aveva risparmi, ha attinto alle risorse personali. Chi non ha potuto, sta continuando a lavorare con casa o azienda “menomati”.
Andrea Ricci Maccarini, nei giorni scorsi, ha presentato un esposto di fronte all’immobilismo dello Stato. Ora ha riaperto la propria attività in via Raspona, operativa tutti i giorni.
Proprio in via Raspona si può misurare la passività delle istituzioni: in mezzo alle case danneggiate scorre una strada un tempo illuminata, soprattutto nei suoi punti più critici, come la confluenza con la circonvallazione di Alfonsine. Ora la direttrice è al buio: diversi piloni dell’illuminazione pubblica sono stati abbattuti dalla tromba d’aria e non ancora ripristinati. Anche le amministrazioni locali hanno più volte denunciato la mancanza di aiuti da Roma. I danni al patrimonio pubblico sono stati stimati in 1 milione di euro.