“Leggiamo sulla stampa locale che, durante i lavori di scavo per la posa di tubazioni per il gas metano, forse per raccordi al discusso rigassificatore previsto al largo di Ravenna, sarebbero venuti alla luce resti di edifici romani di notevole valore poco lontano dalla basilica di Classe.
Nonostante la posa fosse già stata effettuata sotto i ritrovamenti tramite una trivellazione orizzontale controllata, incredibilmente si è deciso di ricoprire gli scavi e lasciare le vestigia romane sepolte come sono rimaste per secoli.
Resistenza Popolare non ha le competenze per valutare l’effettivo valore storico dei ritrovamenti, però chiunque abbia un minimo viaggiato all’estero non può non notare la differenza nella salvaguardia del patrimonio storico e artistico che si riscontra nella maggioranza degli altri paesi.
Il patrimonio italiano, in questo ambito, è enormemente superiore a quello di tutti gli altri stati, eppure sembra si faccia di tutto per sminuirlo, nasconderlo, lasciarlo andare in rovina.
Resistenza Popolare ritiene la classe politica italiana, da alcuni decenni, completamente asservita alle burocrazie europee e al capitale sovranazionale. Dopo aver distrutto le eccellenze industriali italiane riducendole a fare da fornitori dell’industria tedesca, dopo aver cercato di eliminare il tessuto delle piccole imprese del nostro paese, ora anche il turismo, da sempre una voce importante nelle entrate nazionali, sembra essere entrato nel mirino dei soliti noti.
Evidentemente lasciare sepolti i ritrovamenti di Classe tolgono concorrenti alla torre Eifel ed ai parchi nazionali americani.
Resistenza Popolare ritiene il turismo culturale un settore strategico, potenzialmente in grado di attirare turisti da tutto il mondo, un fattore di pace e collaborazione in un mondo che si avvia ad essere multipolare.
Ma la nostra classe dirigente non sarà in grado di cogliere questa occasione”.
Resistenza Popolare – Ravenna