Dispiace vedere quanti problemi possa creare una semplice richiesta di conoscere la regolarità o meno dell’annosa presenza di colonie feline all’interno di “Riserve Naturali dello Stato”, regolamentate da normative nazionali. La richiesta non è “bizzarra”, ma legittima, essendo del tutto conforme a quanto attestò nel 2012 il Difensore civico della Regione in merito alla non “compatibilità della presenza di una colonia felina nell’area individuata dal decreto ministeriale del 17 luglio 1977 come Riserva Naturale dello Stato Pineta di Ravenna”.
Avendo “esaminato la normativa vigente e il rilievi formulati dall’ENPA”, egli affermò, infatti: “Pur considerato il contenuto della legge regionale 27 del 2000, la normativa comunitaria e nazionale e le relative disposizioni regolamentari in materia della flora e della fauna selvatica e delle aree protette, in quanto norme speciali, prevalgono sulle disposizioni della predetta legge. Preciso altresì che il mio parere è confortato dalla posizione espressa sulla questione dal Responsabile della Direzione generale Ambiente e Difesa del suolo e della costa”. Questo pronunciamento fu inviato al Comune di Ravenna, all’ufficio “Diritti per gli Animali” di Ravenna, alla sezione provinciale ENPA di Ravenna, al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e al Servizio Veterinario dell’USL di Ravenna. Tutti dunque erano a conoscenza della situazione, già presente da prima del 2012.
Ieri è poi arrivata la risposta dei Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina Terme (ognuno può chiederne loro una copia), i quali, confermando come una legge regionale non possa essere in contrasto con la normativa di riferimento nazionale e comunicando che la questione è nota da tempo, dichiarano di non avere mai ricevuto richieste di autorizzazione per l’installazione di colonie feline, e che dunque, in accordo con il Comune, a breve si dovrà procedere con lo spostamento delle colonie all’esterno della “Riserva”, che ovviamente dovrà avvenire con tutte le precauzioni e tutele necessarie, prima di tutto per i felini stessi.
L’amore per i felini non può trascurare i problemi che le “colonie” possono creare – giacché il felino è predatore – alla fauna autoctona presente nelle riserve naturali, come pure che il cibo lasciato in eccesso da chi non rispetta il regolamento comunale è dannoso per la salute delle altre specie ed aumenta la presenza di topi, ratti e l’abbandono di felini stessi.
Non ho mai chiesto di fare del male ai gatti, né ho creato “sterili polemiche”, come sono stato accusato, ma semplicemente auspicato di vedere le istituzioni pubbliche attive nel far rispettare leggi e regolamenti, nel totale interesse non solo dei felini, ma degli ambienti naturali e della fauna protetti. Gli organi che, per diverse ragioni, fino ad oggi hanno commesso delle omissioni, dovrebbero adoperarsi seriamente, in un tempo ragionevole, per riportare la situazione alla normalità, trovando e allestendo spazi adeguati al bisogno, nel rispetto dei felini e di chi fino ad oggi, operando in modo corretto, ha speso per amore degli animali, passione e denaro. Dovrebbero anche prevenire e vigilare per evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli. Questo non perché lo dico io, semplice cittadino spoglio di autorità e di funzioni pubbliche, ma perché lo dicono – come sopra riportato – le competenti istituzioni pubbliche stesse.