Finalmente, dopo quasi 100 anni dalla sua promulgazione (datata 1925) e quasi 2 anni di discussione in commissione consiliare, sta per essere votato il nuovo regolamento di Polizia urbana del Comune di Ravenna.
Un percorso lungo e reso ancor più difficile dalle frizioni interne alla maggioranza guidata dal Pd che hanno allungato i tempi di discussione. Una discussione iniziata grazie alla presentazione della proposta di nuovo regolamento elaborata dal gruppo consiliare de La Pigna.
Lotta al degrado, rispetto della convivenza civile e sicurezza dei ravennati. Questi i temi sui quali abbiamo cercato di far concentrare la Giunta di Michele de Pascale.
Una Giunta che, a cominciare dal Sindaco fino ad arrivare al Vice Sindaco con delega alla Polizia locale Fusignani, non si era resa conto della necessità di mettere mano ad un regolamento vecchio di 100 anni, che va ad agire su situazioni che, ad oggi, ormai si studiano solo sui libri di storia.
Conduzione di birocci e animali da traino per le vie del centro, schiocchi di frusta e trasporto di cenci e ossa fresche. Questi i temi trattati nell’attuale regolamento.
La proposta avanzata dal gruppo La Pigna tiene conto dei nuovi poteri che vengono riconosciuti al Sindaco ed ai Comuni italiani, in materia di sicurezza, di decoro urbano (legge 13 aprile 2017 n. 46-ex decreto Minniti) e dalla recentissima Legge su sicurezza e immigrazione voluta dall’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Le disposizioni proposte nel nuovo regolamento di polizia urbana disciplinano complessivamente i comportamenti e le attività influenti sulla vita della comunità ravennate, al fine di salvaguardare la convivenza civile, la sicurezza, la qualità dell’ambiente sociale.
Sono molteplici le novità da noi introdotte. Tra queste il divieto di indossare accessori d’abbigliamento o paramenti che celino i tratti del volto e rendano difficoltoso il riconoscimento di chi li indossa, in luogo pubblico o aperto al pubblico. Il divieto di esercitare attività di accatonaggio e bagarinaggio.
Il divieto di stare in pubblico con abbigliamenti o atteggiamenti che possano offendere il decoro. Il divieto di agganciare biciclette ai monumenti ravennati e alle loro barriere di protezione ed ai semafori. L’obbligo, per i proprietari di cani, di portare con sé gli appositi accessori per la raccolta e il corretto conferimento degli escrementi, oltre a lavare con acqua la zona sporcata dal proprio animale da compagnia.
Altre novità riguardano l’obbligo di manutenzione di giardini, campi e orti che trovano sede nei centri abitati, così da prevenire la diffusione incontrollata di specie animali e vegetali infestanti; inoltre, è previsto l’obbligo di muratura delle porte di accesso agli edifici che sono stati oggetto di effrazione o di occupazione abusiva (l’amministrazione adotterà tale prescrizione tramite apposita ordinanza).
Questi sono solo alcuni esempi.
Ma sono tutte proposte che resteranno lettera morta, nella maggior parte dei casi. Perché il Sindaco de Pascale non poteva certo consentire che il Consiglio Comunale discutesse e votasse la proposta della Lista La Pigna: la figuraccia di fronte ai ravennati sarebbe stata colossale.
É così la sua Giunta, ha elaborato in tutta fretta una bozza di regolamento talmente affrettata che quanto in essa contenuto, ha creato enormi frizioni all’interno della maggioranza che sostiene lo stesso de Pascale.
L’amministrazione de Pascale ha perso anni preziosi durante i quali il degrado nel nostro comune é aumentato a dismisura così come gli episodi di furti, danneggiamenti e truffe.
Per non ritardare ulteriormente e accelerare l’approvazione di un nuovo regolamento di polizia urbana, abbiamo deciso di ritirare la nostra proposta, limitandoci a presentare modifiche e correttivi al testo della Giunta de Pascale.
Ed é solo in base alla disponibilità dei partiti di maggioranza ad accogliere una o più delle nostre proposte decideremo il nostro voto, ben sapendo che un risultato per i ravennati lo abbiamo ottenuto: grazie all’iniziativa della Pigna il Comune di Ravenna avrà un nuovo regolamento di Polizia Urbana.