Il Reddito di cittadinanza (Rdc) è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale; si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale. Come stabilito dal DL n.4/2019, convertito in Legge n.26/2019, i cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo 2019, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Il beneficio assume la denominazione di Pensione di cittadinanza (Pdc) se il nucleo familiare è composto esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni

L’Osservatorio statistico sul Reddito/Pensione di Cittadinanza fornisce le essenziali informazioni statistiche sui nuclei familiari percettori del beneficio economico. I dati pubblicati in questo Report si basano sulle domande trasmesse all’Istituto dai Caf, dai Patronati e dalle Poste Italiane. Viene fornito il numero di nuclei richiedenti distinti per regione e per stato della domanda. All’8 ottobre 2019 1,5 milioni di nuclei hanno presentato una domanda2 di Reddito/Pensione di Cittadinanza all’Inps: 982 mila sono state accolte, 126 mila sono in lavorazione e 415 mila sono state respinte o cancellate. Da aprile 2019 ad oggi 39 mila nuclei sono decaduti dal diritto

Analizzando le domande pervenute per canale di trasmissione si evince che il 79% viene trasmessa dai CAF e dai Patronati e solo il 21% dalle Poste Italiane; quest’ultima percentuale sale al 32% se consideriamo le domande pervenute dalle regioni del Nord e scende al 16% per quelle pervenute dalle regioni del Sud e delle Isole.

Le regioni del Sud e delle Isole, con 849 mila nuclei (56%), detengono il primato delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 425 mila nuclei (28%), e da quelle del Centro con 249 mila nuclei (16%)

Dall’istituzione del beneficio risultano 982 mila nuclei le cui domande sono state accolte; di questi, 39 mila sono decaduti 3 dal diritto. I 943 mila nuclei restanti sono costituiti per 825 mila da percettori di Reddito di Cittadinanza, con 2,2 milioni di persone coinvolte, e per 118 mila da percettori di Pensione di Cittadinanza, con 134 mila persone coinvolte. La percentuale di composizione tra le due prestazioni erogate varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza passano dal 90% nelle regioni del Sud e delle Isole, all’85% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di due punti percentuali nelle regioni del Nord.

I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61% del totale delle prestazioni erogate, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%. A fronte di 943 mila nuclei percettori sono state coinvolte 2,3 milioni di persone, di cui 1,5 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 493 mila nelle regioni del Nord e 315 mila in quelle del Centro. La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (19% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 54% dei nuclei beneficiari.

Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, nel 90% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 6% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 3% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari dei casi precedenti

Nella provincia di Ravenna, il reddito di cittadinanza è andato a favore di oltre 3.038 nuclei familiari, per un totale di 6.517 persone. L’importo medio del reddito nella nostra provincia è di 389,37 euro, di poco inferiore alla media regionale, ma molto al di sotto della media nazionale (482,36 euro).

Sono state quasi 6 mila le domande presentate (5930), accolte il 54%, 3.245, anche se 207 sono poi decadute. 2.204 le domande respinte e 481 in lavorazione.

Ad oggi risulta che 39 mila nuclei, di cui 36 mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza e 3 mila di Pensione di Cittadinanza, hanno perso il diritto al beneficio.

L’importo medio mensile erogato nei primi tre mesi dall’istituzione della prestazione è pari a 482 euro, con un importo superiore del 7% rispetto a quello nazionale nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore del 7% e del 14% nelle regioni del Centro e del Nord

L’importo medio mensile varia anche in funzione della prestazione percepita: mediamente vengono erogati 520 euro per il Reddito di Cittadinanza e 215 euro per la Pensione di Cittadinanza. Il 68% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e solo l’1% un importo mensile superiore a 1.200 euro; la classe modale risulta quella dei nuclei con un solo componente che percepiscono un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (281 mila).

Nel primo mese di erogazione del Reddito/Pensione di Cittadinanza (Aprile 2019) sono state pagate 569 mila prestazioni per un importo medio di 498 euro; nei due mesi successivi si sono registrati incrementi rispettivamente del 27% e del 15% (721 mila e 828 mila prestazioni) per un importo medio di 497 euro nel mese di Maggio e 477 euro nel mese di Giugno. Dal mese di Luglio l’incremento del numero dei nuclei beneficiari rispetto al mese precedente risulta mediamente pari al 3% con un importo medio di poco superiore ai 470 euro

le prestazioni in pagamento nel mese di Settembre sono state 892 mila a fronte di 982 mila nuclei beneficiari con almeno un pagamento dall’inizio dell’erogazione della prestazione. Tale differenza, pari a 90 mila nuclei, è in parte imputabile, come già visto in precedenza, alle domande decadute che ricoprono il 43% dei pagamenti mancanti; un ulteriore 42% è costituito da nuclei le cui domande sono state accolte ma sono in attesa del Decreto Ministeriale attuativo per la definizione degli Stati non comunitari per i quali integrare la documentazione; infine il restante 15% è rappresentato dai nuclei che sono in attesa di pagamento per motivi amministrativi.