La Funzione Pubblica Cgil esprime soddisfazione per l’accordo siglato nei giorni scorsi con la Fondazione RavennAntica per il rinnovamento dell’organigramma sociale e la valorizzazione delle competenze e delle professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici in organico. «L’accordo – spiegano Alberto Mazzoni e Saverio Monno della Fp Cgil – sottoscritto nella sede di RavennAntica, alla presenza del direttore, Sergio Fioravanti, e del presidente della Fondazione, Giuseppe Sassatelli, premia il paziente lavoro della nostra organizzazione sindacale e dei delegati Rsu, Paolo Martinelli e Tommaso Raffoni, e porta a sintesi la lunga e meticolosa analisi condotta sulla pianta organica ed il confronto sulle strategie della Fondazione».
«É un’intesa – proseguono Mazzoni e Monno – estremamente importante per RavennAntica, che, per un verso, offre una risposta puntuale alle previsioni della contrattazione collettiva del lavoro di settore, per l’altro, dà corpo e gambe all’accordo di valorizzazione che il Comune di Ravenna, la Regione Emilia Romagna e il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, hanno siglato, all’atto dell’affidamento alla stessa RavennAntica, della gestione dei servizi aggiuntivi dei monumenti statali. Un’importante opportunità per la nostra città, che per i prossimi venti anni, vedrà la gestione della gran parte dei monumenti ravennati accomunati da una pianificazione organica e sistemica di quel nostro patrimonio».
L’accordo sindacale sul nuovo organigramma e il percorso di valorizzazione delle risorse umane a disposizione della Fondazione «ci sembra – spiega Mazzoni – un segnale positivo, la conferma che RavennAntica può e vuole offrire un contributo importante al percorso di ristrutturazione dell’offerta turistica e culturale del nostro territorio e che il Comune di Ravenna, che non ha fatto mancare un proprio positivo contributo alla discussione, continua a sostenere con concretezza l’esigenza di uno sviluppo culturale capace di proporre obiettivi di grande profilo e coniugare la qualità della proposta con le esigenze del territorio, attraverso una pianificazione che non guarda solo ai riscontri turistici, pure indispensabili, ma riesce ad offrire risposte al potenziale inespresso del nostro patrimonio storico, artistico e culturale». Insomma, «se sul piano politico – valuta Monno – si sostiene un modello turistico alternativo al “mordi e fuggi” e se l’intento è di far vivere e sperimentare la ricchezza di una terra che non si esaurisce con l’estate e con la Riviera, sul piano economico e professionale le lavoratrici ed i lavoratori del settore devono poter esprimere il proprio potenziale ed essere all’altezza di un’adeguata offerta culturale. Negli ultimi anni ha assunto un particolare rilievo la definizione delle professionalità che operano nel settore dei beni culturali, così come analiticamente descritte nella “Carta delle Professioni museali” curata dall’Icom-Italia. E in questo senso, l’accordo che abbiamo sottoscritto con RavennAntica intende rendere chiara la consapevolezza che i nostri addetti ai lavori, le professionalità operanti nelle attività di progettazione, valorizzazione e custodia del nostro patrimonio monumentale sono notevolmente maturate».
«In questo quadro d’insieme – conclude Mazzoni – e per consentire di acquisire questi importanti obiettivi, la nuova struttura della Fondazione, sancita dal 1 gennaio 2020 e con un percorso formativo che la consolida al 31 dicembre 2021, oltre ad effettuare una valutazione di tutte le professionalità di tutte e tutti i dipendenti, individua complessivamente, a supporto della Direzione, 5 Quadri, 2 Responsabili d’Area di sito, 6 Responsabili di settori specifici».
Ampio consenso all’accordo è stato espresso dalle lavoratrici e dai lavoratori di RavennAntica, che nel corso di due assemblee sindacali hanno votato e sostenuto la bozza di intesa con il 95% di pareri favorevoli, chiedendo contemporaneamente ai delegati sindacali ed alla Funzione Pubblica Cgil di monitorare il percorso formativo e di dare soluzione ai part-time verticali presenti in Fondazione, una richiesta che è stata poi condivisa con Presidenza e Direzione.