Nei giorni scorsi i commissari nominati da Draghi hanno rilasciato le autorizzazioni per la realizzazione dei due rigassificatori di Ravenna e Piombino. I due commissari, entrambi del PD, entrambi Presidenti delle due regioni interessate, hanno gestito due procedimenti falsati dal mancato esame delle problematiche correlate alla Valutazione di Impatto Ambientale e all’esame dei Rischi di Incidenti Rilevanti. L’esito era scontato fin dall’inizio nonostante la montagna di osservazioni, i rilievi delle amministrazioni coinvolte, i continui cambiamenti apportati al progetto da parte di SNAM, le assurde differenze rispetto all’unica altra nave rigassificatrice autorizzata in Italia a Livorno. A Livorno la sicurezza ha imposto una distanza di 20 chilometri dalla costa. A Ravenna ha fatto comodo avvicinarla a 8 chilometri. A Piombino è previsto sia addirittura attraccata in Porto.
Oggi pomeriggio, a Piombino, si terrà presso l’Hotel Centrale in Piazza Verdi 2, l’Assemblea della Rete Nazionale per il contrasto ai rigassificatori e al gnl che, come Ravenna in Comune, sosteniamo sin dalla sua costituzione. I comitati, i gruppi, le associazioni e gli aderenti si riuniranno dalle 14.00. Dalle 16.00 l’Assemblea si aprirà al pubblico. Sarà comunque possibile seguire il dibattito sul canale social No Rigassificatore Piombino. Anche Ravenna, naturalmente, porterà il proprio contributo ai lavori. Di seguito il documento programmatico. La lotta continua.
Piombino 19 novembre Assemblea nazionale Rete contro i rigassificatori e depositi GNL
Non ci arrendiamo! Basta rigassificatori, più rinnovabili meno gas.
La Rete No Rigassificatori No GNL, nata lo scorso luglio e consolidatasi in questi mesi, organizza il 19 novembre prossimo un’assemblea nazionale da tenersi a Piombino, luogo ormai simbolo della lotta contro il rigassificatori e il sistema GNL, anziché puntare alle rinnovabili si è sostituito il metano russo con il GNL che comporta rigassificatori e depositi dedicati e che stanno coinvolgendo sempre più altre città marine oltre a Ravenna e Piombino e Portoscuso.
La rete grazie alle proteste della città di Piombino, ha saputo riannodare i rapporti con quei territori che già ospitavano rigassificatori come Livorno, La Spezia e Rovigo e altri siti a rischio per simili impianti come Brindisi, Falconara, Gioia Tauro, Agrigento. Creando un rapporto tra resistenza localizzata e contesto globale che ha saputo potenziarsi a vicenda e che in questa assemblea del 19 intende proporre una manifestazione nazionale da tenersi a Roma i primi mesi del 2023.
Il ‘’modello Piombino” è insieme a Ravenna il primo caso in cui le procedure autorizzative escludono sotto la scusa dell’emergenza nazionale le valutazioni di impatto ambientale, sanitario, di sicurezza istituendo un pericoloso precedente per altri progetti di grandi opere. Questa assemblea non è un punto di arrivo ma un punto di partenza di una lotta di lungo termine che deve mettere in discussione in maniera complessiva il modello basato sulle fonti fossili a favore delle rinnovabili vere sole, vento, acqua, contro una governance politica che non ha altra strategia che le risorse energetiche date da trivellazioni e rigassificatori e sempre più si avvale di un processo impositivo di esclusione della partecipazione popolare ai progetti sul territorio.
Sintomatico che il nuovo governo abbia accorpato l’ambiente e la sicurezza energetica nello stesso ministero, escludendo di fatto la tutela della biodiversità, la transizione ecologica con le rinnovabili, investendo sempre sulle fonti fossili incuranti del riscaldamento globale e della CO2 implementando la guerra per l’accaparramento delle residue risorse fossili e il gas metano il quale con il nucleare sono stato inserito nell’elenco della tassonomia europea delle attività economiche considerate sostenibili, ampliando la speculazione sui prezzi energetici.
Il 19 a Piombino portiamo la nostra forza che è il legame valoriale tra tutti i nostri comitati e intendiamo informare e mobilitare la popolazione per fare in modo che la salute dei cittadini, la salvaguardia delle attività lavorative sostenibili, del paesaggio, del mare e la tutela ambientale dei nostri territori siano prioritarie rispetto a qualsiasi altra considerazione.