Sono gli esiti delle indagini effettuate dagli ispettori del lavoro in forza all’ ITL di Ravenna in collaborazione con l’INPS e l’INAIL, che hanno interessato i lavoratori occupati da una impresa di pulizie nel comune ravennate dal 2021 al 2023.

Nel dettaglio, gli accertamenti ispettivi hanno riguardato alcuni appalti di servizi di pulizie, dove l’impresa appaltatrice, mediante un eccesso di contratti atipici, pagava gli operai con retribuzioni inferiori al Contratto Collettivo Nazionale di categoria.

Il meccanismo messo in atto dai titolari dell’impresa ispezionata consisteva nel registrare nelle buste paghe meno ore rispetto a quelle effettivamente lavorate; inoltre gli ispettori, da approfondimenti, hanno anche scoperto che venivano pagate ai lavoratori finte indennità di trasferta esenti da contribuzione, che nei fatti mascheravano ore di straordinario senza il versamento dei contributi.

Nel corso delle verifiche gli ispettori hanno anche scoperto che i contratti a tempo determinato superavano i limiti massimi percentuali sull’organico consentiti dalla normativa, mentre i contratti a chiamata non erano stati redatti a norma di Legge.

Il sistema, in frode alle norme di Legge, consentiva ai titolari dell’impresa in appalto di abbattere gli oneri contributivi e di offrire, così, tariffe più basse viziando la libera concorrenza.

Al termine delle complesse verifiche è stata accertata un’ evasione contributiva pari a 50 mila euro e sono state comminate sanzioni pari a 150 mila euro.