Inseguito in bicicletta da uno sconosciuto, che in qualche modo è riuscito ad appartarsi e ad abusare di lui, poco più che un bambino. E’ il racconto choc fatto ai genitori da un 13enne residente in una località della Bassa Romagna, sul quale ora stanno cercando di fare luce gli agenti della Squadra mobile e del Commissariato di Lugo, in una caccia all’uomo iniziata il 28 gennaio sorso. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per violenza sessuale aggravata, che per il momento poggia su una confidenza che trova parziale riscontro nelle testimonianze di almeno un paio di persone.
La notizia è stata riportata dal Corriere di Romagna oggi in edicola.
L’episodio risale al tardo pomeriggio di 11 giorni fa. Verso le 17.30 e il ragazzino aveva accompagnato a casa un’amica e stava rientrando nella propria abitazione in bicicletta. Durante il tragitto lo avrebbe raggiunto uno sconosciuto, descritto come una persona di colore, a sua volta in sella a un velocipede, che lo avrebbe fermato nei pressi di un fiume. Gli avrebbe chiesto il nome, riuscendo a ottenere una confidenza andata ben oltre il consentito, con veri e propri atti sessuali. Traumatizzato dall’accaduto, l’adolescente si è rifugiato a casa raccontando tutto ai genitori.
Dopo avere sporto denuncia, è stata la madre del giovane a lanciare un appello sui social, senza però scendere nello specifico.
La zona pare sia frequentata da soggetti dediti allo spaccio di stupefacenti. Ed è forse per questo che i due testimoni hanno pensato a uno scambio di sostanze, e sono andati oltre. I loro racconti, tuttavia, hanno confermato alcuni dettagli che avvalorano quanto denunciato dal 13enne, fornendo materiale per il fascicolo aperto dal sostituto procuratore di turno Silvia Ziniti.
(La notizia è stata riportata dal Corriere di Romagna oggi, 8 febbraio, in edicola.)