“Dopo l’ennesimo evento meteo eccezionale, dopo l’ennesima paura per chi c’è capitato in mezzo e dopo aver salutato con sollievo che non si sia incrementato il bilancio pesante del cosiddetto “maltempo” degli ultimi mesi, dobbiamo dar conto dell’uscita del Sindaco sull’amianto. Domenica, infatti, ha lanciato l’allarme dalla sua pagina Facebook. Ha scritto: «Il forte vento ha mobilizzato alcune strutture e coperture contenenti amianto. Al momento sono in corso sopralluoghi per verificare entità e localizzazione di queste mobilizzazioni. Si ricorda, per la propria sicurezza, di evitare di permanere nella zona ove sono presenti detriti». Di identico tenore è poi stata pubblicata una nota sul sito e sulla pagina fb del Comune e poi via via è stata rilanciata su tutti i social media.
Non è una sorpresa. Come Ravenna in Comune abbiamo più volte sollevato il tema delle mancate bonifiche specie nel forese. Tre anni fa, ad esempio, ricordavamo (“Ma quanto amianto c’è ancora nelle nostre campagne”, 18 giugno 2020): «Ravenna in Comune ha segnalato la questione in diverse occasioni. Chiediamo, ancora una volta, che le Istituzioni (tutte e senza “rimpalli”) creino subito un tavolo tecnico per programmare l’accurata ricognizione delle strutture in amianto ancora esistenti, e rapidamente sia varato un piano per la bonifica definitiva».
Nulla di tutto ciò è stato fatto e dunque oggi ci troviamo immersi (fin dentro i polmoni) in una situazione di pericolosità estrema: ben note infatti sono le conseguenze per la salute determinate dall’inalazione di particelle di amianto. Ravenna in Comune torna ad invitare il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale, sia per quanto riguarda la maggioranza di centrosinistra che sostiene de Pascale che l’opposizione di centrodestra a mettere con immediatezza al centro dei lavori comunali un serio progetto per la bonifica dei territori dalla piaga dell’amianto. Sappiamo bene che si tratta di un impegno importante ma anche le ricadute sulla salute lo sono. Ci chiedevamo tre anni fa: «Per quanto tempo ancora, e a chi, dobbiamo dirlo?». La domanda è ancora valida, solo l’urgenza di una risposta si è fatta più pressante visto il probabile ripetersi degli eventi di sabato scorso. O vogliamo aspettare la prossima ventata (tornado, in effetti) di amianto “fresco”?”