“La maggioranza che sostiene de Pascale ha votato senza contrari la realizzazione di un nuovo polo commerciale in via Faentina composto da un supermercato alimentare e altre tre altre strutture di vendita non alimentare, più 3.579 metri quadri di parcheggio comprensivi di una struttura multipiano e di un parcheggio scambiatore. Si tratta di una speculazione messa in atto dalla proprietà della Resin Plast, una realtà industriale con 65 anni di vita alle spalle impegnata nel settore delle materie plastiche per condotte che si estende su circa 30.000 mq. di cui circa 6.000 coperti. L’intenzione della proprietà, infatti, è di delocalizzare l’impianto. Dove? Non si sa. Comunque, fa notare l’Assessora Del Conte, non c’è consumo di suolo perché la “riqualificazione” (la chiama proprio così) interviene su un’area già urbanizzata. Ciliegina sulla torta, è previsto il versamento di una somma compensativa di cui beneficerà il territorio di Cervia (Cervia!) in un proprio centro sportivo: 58mila euro per la riqualificazione cervese.
Ravenna in Comune si era già espressa negativamente al momento dell’approvazione da parte dell’Ente Provinciale. Non si capisce, infatti, di quale “riqualificazione” si parli dal momento che si tratterebbe di realizzare l’ennesimo centro commerciale in un’area che vede già una importante serie di edifici commerciali sia a sud della via Faentina (dove si trova attualmente la Resin Plast) che a nord (Mediaworld, Famila, Obi).
Certo molta acqua è passata sotto i ponti da quando un’altra Amministrazione, pur sempre a guida PD, pose il veto alla speculazione che avrebbe fatto sparire (dalla Darsena) un’altra realtà industriale (l’allora Pansac oggi cooperativa Raviplast). Anche in quel caso, si era nel 2011, si voleva far cassa coi terreni facendo sparire una realtà produttiva ma la speculazione fu bloccata dalla volontà dell’allora Sindaco Matteucci che consentì di mantenerla in essere. Eppure anche allora la speculazione sarebbe stata formalmente conforme alle destinazioni pianificatorie.
Visto il bel gesto nei confronti di Cervia, ci piacerebbe inoltre sapere di quali compensazioni abbia goduto Ravenna in casi analoghi. O, se non ci sono precedenti, in quali altre situazioni, vantaggiose per il nostro disastrato territorio, si pensi che si andrà ad applicare in futuro.
Quanto alla mancata impermeabilizzazione di terreni vergini, vorremmo ricordare che tanto Coraggiosa, che i pentastellati e lo stesso PD in campagna elettorale insistevano sull’esigenza di ridurre l’impermeabilizzazione visti i livelli record di consumo di suolo già raggiunti in passato. «Dobbiamo porci l’obiettivo di restituzione di suolo libero da impermeabilizzazione oltre a tendere all’obiettivo del consumo zero di suolo» scrivevano i “coraggiosi” in quelle che chiamavano “idee coraggiose per Ravenna”. Ma lo stesso de Pascale scriveva nel programma elettorale che si sarebbe perseguito, oltre al «consumo di suolo zero», la «restituzione di suolo mediante la diminuzione della impermeabilizzazione del territorio».
Ora che le elezioni sono passate le promesse fatte in campagna sono prontamente dimenticate. Un fenomeno, questo, del dire una cosa e praticarne un’altra, di cui il PD è maestro e in cui de Pascale già nello scorso mandato si è particolarmente distinto. Varrebbe la pena ricordassero questa “patologia”, tutt’altro che imprevista e imprevedibile, quanti insistevano perché come Ravenna in Comune tenessimo in considerazione le panzane “programmate” dalla coalizione de Pascale per stipulare un’assurda alleanza. Allora come adesso privilegiamo la coerenza tra il dire e il fare. Ci rendiamo conto, tuttavia, che in politica sia oramai una dote assai rara.”