“Un grave incidente ferroviario a pochi chilometri dal ravennate ha visto una collisione tra due treni. Nella gravità dell’evento si può ringraziare la fortuna che ha portato ad un drastico contenimento delle conseguenze, che potevano essere ben più terribili, visti i 460 passeggeri complessivamente a bordo dei due convogli. Comunque lo scontro, che pur non ha provocato morti, ha lasciato ferite 17 persone, 6 delle quali hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Ma si può far ricorso sempre alla fortuna? I precedenti lo sconsigliano.
Quello di Faenza, infatti, è stato solo l’ultimo di una serie di gravissimi incidenti ferroviari occorsi quest’anno. Quello rimasto più impresso nella memoria è avvenuto il 30 agosto scorso, quando 5 operai sono morti, travolti da un convoglio ad alta velocità in transito dalla stazione di Brandizzo, alle porte di Torino. L’ultimo sciopero per richiedere sicurezza nel settore dei trasporti ferroviari si è svolto pochi giorni fa, il 30 novembre, dopo che il 28 novembre a Corigliano Rossano, nel Cosentino, uno scontro tra un treno e un camion aveva causato la morte dei due macchinisti.
I sindacati scrivono: «Appreso con sconcerto dell’incidente ferroviario avvenuto ieri sera in prossimità di Faenza per una collisione tra un Freccia Rossa e un treno Regionale, esprimiamo la nostra vicinanza alle lavoratrici e lavoratori di Trenitalia, Trenitalia Tper, Appalti ferroviari e utenti coinvolti. Sollecitiamo Trenitalia, Trenitalia Tper e RFI a individuare e definire immediatamente nel dettaglio le cause e le dinamiche di tale incidente. Come Segreterie Regionali poniamo ancora una volta il tema della sicurezza sulla rete ferroviaria italiana come centrale e prioritario a livello nazionale, a tutela di lavoratrici, lavoratori, utenti e della collettività».
Ravenna in Comune chiede a de Pascale che, sia in quanto Presidente della Provincia che di Sindaco di Ravenna, si faccia parte attiva sul tema ferroviario nei confronti di Trenitalia, ovviamente, ma soprattutto dell’assessore regionale a mobilità e trasporti, il suo concittadino e collega di partito Andrea Corsini, e delle società regionali FER (’unico gestore della rete ferroviaria regionale) e TPER (l’impresa ferroviaria della Regione che eroga il servizio di trasporto pubblico sulla rete). Vale la pena ricordare gli obiettivi e indicatori di sicurezza che FER si è data:
- Fare tendere a zero gli incidenti ferroviari, gli infortuni sul lavoro e gli impatti negativi sull’ambiente, mediante un adeguato approccio metodologico di analisi e gestione dei rischi;
- Adeguare i sottosistemi strutturali di FER al quadro normativo di riferimento, in particolare alle specifiche tecniche di interoperabilità e al regolamento per la circolazione ferroviaria, al fine di rispondere ai migliori standard tecnici e di sicurezza, e di rendere l’infrastruttura competitiva sul mercato ferroviario europeo;
- Applicare i principi di Just Culture al fine di anteporre le esigenze di prevenzione all’individuazione dei colpevoli in caso di incidenti e inconvenienti;
- Mantenere elevati standard professionali del personale ferroviario impiegato nelle attività di manutenzione dell’infrastruttura e gestione della circolazione;
- Assicurare il massimo livello di sicurezza per ogni attività che possa comportare rischi per i clienti, per la collettività per i dipendenti, compresi quelli relativi alle malattie professionali;
- Garantire che la tutela dell’ambiente sia un elemento strategico nello sviluppo delle attività, che sia gestita in coerenza con il principio della massimizzazione dei vantaggi ambientali derivanti anche dalla modalità di trasporto su ferro.
La sicurezza sia per lavoratrici e lavoratori che per l’utenza della mobilità collettiva, la qualità del servizio ferroviario, l’implementazione delle infrastrutture attese da decenni (come il raddoppio dei binario sino a Castel Bolognese), dovrebbero essere sempre in testa alle preoccupazioni dell’Amministrazione Cittadina. Ciò considerando il peso che la stessa può e deve esercitare in una materia come questa dove è direttamente interpellata dalla Regione e da enti e società competenti. L’impressione, purtroppo ben documentata, è che invece anche in questo campo venga privilegiata la ricerca del titolo giornalistico ben più della sostanza. Ricordiamo, a titolo di esempio, che era il 2017 quando de Pascale annunciava la firma dell’accordo per la realizzazione di due nuove stazioni merci e di un sottopassaggio in Via Canale Molinetto. Se ne sono perse le tracce: si potrebbe provare a ricorrere a “Chi l’ha visto?”. Per questo tema più che mai è appropriato, ahinoi, dire che de Pascale ha perso il treno…”