“A leggere i titoli apparsi sulla stampa, l’aria che respiriamo se non è pura e fresca poco ci manca. E pensare che avevamo concluso l’anno ed iniziato quello attuale in piena emergenza che, solo ora e solo grazie al meteo, si è alleggerita. Eppure ieri ci siamo trovati a leggere sui giornali parole chiave come “nessuno sforamento”, “segnali positivi” e perfino “migliora la qualità dell’aria” dove sino a qualche giorno fa prevaleva il termine “ancora”: “ancora mal d’aria”, “ancora allerta” e “ancora limiti al traffico”.
L’evoluzione in positivo della qualità dell’aria, purtroppo, è solo virtuale e si deve esclusivamente al tono dell’Assessora regionale Priolo che, essendo riuscita a trovare un dato positivo, ci ha fatto girare attorno tutto un apposito comunicato “pubblicitario”. In realtà nel 2022 in Emilia-Romagna i livelli misurati dalla rete regionale della qualità dell’aria continuano a mostrare per quasi tutti gli inquinanti concentrazioni medie in linea con quelle osservate nell’ultimo quinquennio.
A livello regionale, per quanto riguarda il PM10, il mese di gennaio in particolare, ma anche febbraio e marzo, hanno presentato diversi episodi di superamenti protratti, dovuti a condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Superamenti protratti (il valore limite giornaliero è di 50 μg/m 3) hanno avuto luogo anche nella parte finale dell’anno, tra metà di ottobre e metà novembre e nella seconda metà di dicembre. Per quanto riguarda in particolare Ravenna, come avevamo già rilevato, anche il numero massimo (35) delle giornate stabilito normativamente per il superamento del valore limite (50 μg/m 3) è stato raggiunto e superato nella centralina che ARPAE ha collocato in via Zalamella: in 37 occasioni, infatti, è stato registrato il superamento del valore di 50 μg/m 3. Per completezza di informazione va citato il ben maggior superamento intervenuto presso la centralina del porto, che non fa parte della rete ufficiale: 58 superamenti. Né l’anno nuovo è iniziato sotto migliori auspici. Il 1° gennaio 2023, ovviamente escluso dal report riferito all’anno 2022, ha infatti registrato un vero e proprio record per la centralina di via Zalamella: 85 μg/m 3! Un record regionale in quanto non raggiunto in nessuna altra località in Emilia Romagna. Del resto ancora lunedì scorso la centralina del porto segnava il valore di di 59 μg/m 3 di PM10.
A livello regionale poi, per quanto riguarda l’ozono, le concentrazioni rilevate e il numero di superamenti delle soglie continuano a non rispettare gli obiettivi previsti dalla legge. Persistono ancora condizioni critiche per quanto riguarda questo inquinante, la cui presenza risulta significativa in gran parte delle aree suburbane e rurali in condizioni estive. La criticità risulta essere più marcata nella parte ovest della Regione ma anche Ravenna è interessata. È la centralina di via Caorle a certificare ufficialmente l’allarme.
Cosa dunque porta l’ottimismo a casa dell’Assessora regionale? I valori del biossido di azoto che non hanno registrato sforamenti. Si tratta però di una situazione già sotto controllo. Che comunque, per la propaganda regionale consente di sparar fuori un titolo ad effetto tutto improntato al “positive thinking”: “Qualità dell’aria, segnali positivi in Emilia-Romagna: nel 2022 nessuno sforamento del biossido di azoto”. Come detto, questo ha condizionato gran parte dei media ad una ripresa acritica che ha quindi radicalmente migliorato la percezione collettiva di quello che si sta facendo per l’aria. Meritano perciò una menzione i pochi che hanno effettivamente esaminato i dati: “Qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2022, luci e ombre nel report Arpae”.
Ravenna in Comune torna a ripetere quanto già detto e cioè che finché permangono i problemi, rappresentati principalmente dal fatto di bruciare metano, benzina ed altre energie fossili in abitazioni, uffici, negozi, industrie e mezzi a motore, le speranze in un abbassamento dei valori quanto meno delle polveri sottili è affidato unicamente al meteo. D’altra parte sia l’Amministrazione de Pascale che l’opposizione consiliare celebrano come se fosse una festa l’idea di estrarre gas sempre più vicino alla linea di costa, di impiantare uno o più rigassificatori davanti alle spiagge turistiche e di nascondere sotto terra la CO2 che tutto questo produce. Il nostro territorio, dunque, è destinato a subire le conseguenze di ciò, in primo luogo sotto l’aspetto della salute e del proliferare dei tumori alla vie respiratorie, fino a che non si produrrà un’autentica svolta nelle politiche locali.“