“Apprendiamo dalla stampa che sulla TARI, la Tassa Rifiuti, c’è un caos ancora peggiore di quello immaginabile. Al termine di una puntuale disamina dei disservizi che riguardano tutto il servizio, dalla raccolta alla gestione sino al pagamento, Ravenna in Comune concludeva giovedì scorso: «è indecente che ad oggi, a metà novembre e a pochi giorni dalla scadenza, ancora molte cittadine e cittadini non abbiano ricevuto notifica di quanto debbano corrispondere. La TARI è un’indecenza ma anche l’operato della Giunta de Pascale che dovrebbe gestirla è indecente. E nemmeno ci chiedono scusa!».
Ora l’Assessora Livia Molducci del PD (la stessa che negava l’inflazione) ci informa a mezzo stampa che: «al momento Municipia non sa dire quali avvisi non ha consegnato, quindi si dovrà attendere un controllo su chi ha effettivamente pagato la bolletta TARI e chi no. Il Comune dovrà dunque dare il via a una speciale procedura, con una delibera che potrebbe arrivare questo venerdì, che prevede il controllo, da parte di Municipia, di chi ha pagato e poi di rinviare il bollettino (sempre a spese di Municipia) a chi non ha potuto pagare per il mancato recapito dell’avviso. Cosa che si potrà evidentemente fare solo a fine anno, dato che le scadenze delle due rate sono fissate al 30 novembre e al 31 dicembre 2024. Solo a quel punto si potrà procedere con la ristampa degli avvisi a chi non ha pagato e a far recapitare, stavolta tramite Poste Italiane, gli avvisi, spostando il pagamento delle tariffe al 2025, probabilmente a marzo o ad aprile».
Aggiunge l’Assessora che «questo servizio di gestione della Tari, che prevede la quantificazione, l’emissione e la postalizzazione degli avvisi, è stato dato dal Comune in gestione a Municipia in virtù di una convenzione Intercent-er. È un ritardo dovuto a questa società che dovrà risponderne. Loro non sono stati in grado di recapitare gli avvisi». Non è però frutto del “destino cinico e baro” ma di una precisa scelta dell’Amministrazione de Pascale il fatto di avvalersi della società individuata dalla Regione Emilia Romagna con un proprio bando. Non l’ha mica prescritto il dottore! Come Ravenna in Comune ha già evidenziato: «È indecente che il servizio di invio dei bollettini per la riscossione della tassa sia stato assegnato a Municipia, un soggetto controllato da un fondo statunitense e da una società finanziaria britannica, mentre tutti gli altri tributi comunali sono riscossi da Ravenna Entrate (al 100% pubblica). È indecente che per questo solo servizio sia corrisposto a Municipia oltre mezzo milione di euro a intero carico della cittadinanza. È indecente che a sua volta Municipia abbia appaltato il servizio di invio. È indecente che a causa di dichiarati “problemi tecnici che hanno rallentato l’invio degli avvisi di pagamento” si sia stati costretti ad appiccicare in due mesi ravvicinati le rate della TARI prorogando in ottobre la prossima scadenza al mese di novembre. È indecente apprendere dalla stampa che i cosiddetti “problemi tecnici” sarebbero consistiti nello smarrimento di bollettini successivamente ritrovati in un edificio adibito a privata residenza. È indecente che i bollettini richiedano salti mortali interpretativi per scoprire come pagarli se non si vuole utilizzare il pagoPA cui viene di fatto attribuito un non previsto monopolio dei versamenti». Per Ravenna in Comune tutto il servizio, dalla raccolta in avanti, andrebbe gestito unitariamente e direttamente da parte del Comune di Ravenna. Il caos attuale, così come i disservizi in tutta la filiera, sono l’esito naturale del sistema di appalti e subappalti a cui il liberismo della Giunta ci ha condotto. E che non intende modificare in quanto la devoluzione al privato (il cosiddetto “mercato”) è pienamente coerente con la politica del PD di cui è espressione.
E comunque è indecente, aggiungiamo ancora, che la cittadinanza debba affannarsi per scoprire come pagare per un servizio di cui nessuno (nessuno!) è soddisfatto. Ad oggi, come più volte segnalato, molte cittadine e cittadini non hanno ricevuto alcun bollettino e quindi non sanno cosa fare. Dovrebbero ricevere informazioni dal Comune che invece, sino ad oggi, se ne è disinteressato e che, solo oggi, 22 novembre, dovrebbe prendere la decisione di un ulteriore rinvio per la propria assoluta incapacità di venirne fuori. Cercando in rete informazioni su “TARI Ravenna” i motori di ricerca non indicano Municipia ma Ravenna Entrate, nel cui sito, invece, compare (in piccolo) l’avviso: «Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Tari, in via Marco Antonio Colonna 7, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, il martedì e il giovedì anche dalle 14.45 alle 16.30; oppure, negli stessi giorni e orari si può chiamare lo 0544.485819. Oppure si possono chiamare i seguenti numeri dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18: 800 213 036 (gratuito, da numero fisso) 199 179 964 (a pagamento, da cellulare)». Al numero dell’ufficio, che è poi la sede di Municipia, risponde generalmente un messaggio preregistrato che avvisa come tutti gli operatori siano perennemente impegnati e, dunque, non possano rispondere. Il call center, se si resiste a sufficienza, dopo una serie interminabile di tasti da selezionare, suggerisce di tornare alla casella di partenza. Ovvero di scrivere una mail a Ravenna Entrate: tari@ravennaentrate.it . Con la risposta, infine, la cittadina o il cittadino riuscirà finalmente ad ottenere quell’informazione che, per il costo di mezzo milione di euro l’anno pagati dalla Giunta con i soldi dello stesso cittadino/a, avrebbe dovuto ricevere alcuni mesi prima: il bollettino con indicato quanto si deve pagare!
Apprendere, sempre dalla stampa, che dal prossimo anno sarà a cura di questa stessa incapacissima Giunta a guida PD (in carica sino alle elezioni) far decollare la rivoluzione della tariffa puntuale che sostituirà l’attuale TARI fa venire in anticipo i brividi!”