“Domani, 13 ottobre, si celebra la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Peccato che gli “incidenti” sul lavoro non esistano. Quando una lavoratrice o un lavoratore subisce un ferimento o addirittura muore sul lavoro non c’è mai alcun avvenimento imprevisto che vi si ricolleghi, a dispetto di quanto riporteranno il giorno dopo le cronache. I rischi nell’attività lavorativa possono essere sempre correttamente previsti, se la normativa per la sicurezza è rispettata, e le misure da prendere per evitarli possono sempre essere adottate. Quando questo non accade, non si è verificato un incidente ma un tentato omicidio o un tentativo di lesioni che possono, o meno, produrre i loro effetti sulla vita di chi lavora. Quale che sia il loro esito, il fato non c’entra. C’entra, invece, il profitto. Per i soldi si risparmia sulla sicurezza. Per i soldi non vengono rispettate le procedure. Per i soldi si lasciano i lavoratori nella condizione di irregolarità che li rende ricattabili al punto di non rivendicare la sicurezza a cui avrebbero diritto. La catena delle responsabilità non presenta dubbi, basta cercare chi ha intascato quei soldi. Chi se ne è maggiormente riempito le tasche è il maggior responsabile indipendentemente da quella che sarà la fine della eventuale vicenda processuale.

In base ai dati rilasciati da INAIL relativi agli “incidenti” sul lavoro avvenuti nei primi sette mesi del 2024 in Regione, sono state 45.438 le denunce conclusesi 61 volte con la morte del lavoratore. La sola provincia di Ravenna ha registrato un totale di 4.198 infortuni, nello stesso periodo, con 5 morti. Ieri è toccato ad un lavoratore di una stamperia alle Bassette. Solo l’intervento dei Vigili del Fuoco è riuscito a liberare la mano dagli ingranaggi di un carrello elevatore. Ovviamente il lavoratore è finito all’ospedale.

I dati dell’INAIL sono dati parziali: le attività non coperte da assicurazione ed il nero non sono monitorati. I tentativi che come Ravenna in Comune abbiamo fatto per ottenere l’implementazione dell’Osservatorio sulla Legalità e Sicurezza del Lavoro, che conquistammo a fatica nel 2019, si sono fin qui scontrati con l’indifferenza del Sindaco. Nulla lascia intendere che prima della fine del suo mandato cambierà qualcosa. La prossima volta che entreremo in Consiglio riprenderemo la lotta per la sua effettiva attuazione. È una promessa.”