“Ieri sono ricominciate le lezioni scolastiche nel nostro Comune. Abbiamo letto gli auguri di «Buon anno scolastico alle studentesse e agli studenti e al personale tutto» rivolti dal Sindacato (FLC – CGIL). Più che auguri sono un atto di accusa: «Dalla emergenza sanitaria si doveva trarre insegnamento e investire sulla qualità della scuola, sul suo valore di presidio democratico, sugli organici e scommettere sul futuro dei nostri ragazzi e quindi del Paese. Invece, ci troviamo ad affrontare vecchi problemi e, ancora una volta, la scuola inizia con aule sovraffollate, con personale scolastico insufficiente e con un alto numero di lavoratori precari».
Sono tutti temi che, con molto anticipo sulla riapertura delle scuole, come Ravenna in Comune avevamo già sottolineato. Nella classifica tutta italiana di chi può “vantare” le classi pollaio a maggior densità di studenti, Ravenna ha il primo posto assoluto. Una vergogna nazionale sulla quale de Pascale aveva tuonato: «non è accettabile e bisogna dare battaglia». Una delle tante battaglie limitate al solo annuncio da chi del resto fa parte del partito corresponsabile del disastro. In pratica le cose sono peggio di prima e, denuncia il sindacato: «Calano complessivamente le classi per effetto della mancanza del necessario organico e arrivano segnalazioni frequenti di smembramento di queste ultime, già attivate negli anni passati, con la conseguenza di un aumento di alunni per classe e la perdita di continuità didattica».
Stesso discorso per il precariato divenuto: «un elemento strutturale ed endemico al sistema scolastico e in Emilia Romagna ha raggiunto un livello insostenibile che si alimenta di anno in anno e genera instabilità e disagio». Per Ravenna quando parliamo di precariato parliamo di un “buco” di 1.359 docenti e di 266 lavoratori cosiddetti “Ata” che si prova a tappare a forza di contratti a termine. E questo in un anno in cui mancherà il personale etichettato alla voce “organico COVID”.
Ravenna in Comune fa i migliori auguri alle famiglie, a ragazze e ragazzi, e a lavoratrici e lavoratori della scuola. L’augurio è che ai proclami che continuiamo a sentire di sostegno alla scuola pubblica facciano finalmente seguito azioni coerenti. Abbiamo sempre creduto in una scuola pubblica laica, motore dell’inclusione e in cui l’investimento nella qualità dell’istruzione va considerato prioritario. Vorremmo che il nostro Comune si distinguesse per questo tipo di eccellenze e non per i record battuti nelle classi pollaio.”