“La buona notizia sarebbe che Ravenna è riuscita a diminuire la criticità riguardante l’ecografia morfologica, grazie al fatto che, a supporto dei reparti di Ginecologia e Ostetricia, ora hanno iniziato a svolgere gli esami anche i Consultori Familiari. Quella cattiva è che la sanità pubblica non riesce a cavarsela da sola e continua a dirottare parte dell’utenza, che sono poi donne in gravidanza, verso il privato. Dove i costi non sono certo bassi. Si va da 200 a 500 euro per un esame fondamentale che consente di accertare le eventuali malformazioni del feto. Una informazione essenziale, evidentemente, non uno sfizio!
«Nel 2022 abbiamo coperto il 35% per cento delle ecografie morfologiche» ha precisato la dott.ssa Sara Zagonari, direttrice dell’Unità Operativa Consultori Familiari di Ravenna. Il problema va avanti dal 2019. Da allora è diventato un percorso ad ostacoli avere un appuntamento per l’esame prenatale dal servizio pubblico. Si tratta dunque di una criticità ben precedente il Covid-19, che certo non ha aiutato, d’altra parte. Tutto nasce dal depotenziamento del pubblico: il personale in uscita non è stato rimpiazzato. Eppure de Pascale pensa di risolvere i problemi della sanità pubblica continuando a finanziare quella privata:
«L’uscita dalla pandemia deve vedere una crescita significativa degli investimenti nell’ambito socio sanitario, ovviamente principalmente nella sanità pubblica, fronte sul quale siamo attualmente molto impegnati come Amministrazione, quanto nella sanità privata convenzionata, alla quale non possiamo che guardare con attenzione e in maniera costruttiva per integrare l’offerta di servizi nel nostro territorio». Testuali parole del “nostro” Sindaco pronunciate nel luglio scorso.
Come Ravenna in Comune pensiamo che se per de Pascale, PD, PRI, Coraggiosa e la gloriosa macchina da guerra della Giunta Comunale la soluzione è reiterare gli errori del passato, il futuro che ci aspetta non è certo roseo. Perché la sanità privata rappresenta il problema della sanità pubblica, non la soluzione.”