La settimana scorsa ci siamo trovati nella necessità, per l’ennesima volta purtroppo, di lamentare le carenze della nostra Ausl (Le vaccinazioni in più non possono sostituire gli infermieri in meno). Come detto, non è la prima e temiamo non sarà l’ultima, visto il peggioramento in atto. Quello che non avevamo messo in conto è stato di ritrovarci in compagnia della maggioranza!
Leggiamo di un vicesindaco (PRI) che accusa: «i tempi non sono più prolungabili perché, soprattutto sotto la pressione dell’aumento dei contagi da Covid 19, non può continuare una situazione che penalizza cittadini, medici e personale sanitario».
Leggiamo di due consiglieri (Coraggiosa) che addirittura interrogano il Sindaco e la Giunta: «sono previste azioni da parte di Ausl Romagna che possano ridurre il più possibile i disagi dei e delle pazienti, garantendo l’accesso alle cure e ai servizi sanitari del territorio?».
Ringraziamo per il sostegno, per quanto tardivo, a chi (Ravenna in Comune) da tempo sottolinea come la creazione di quel mastodonte dell’Auslona, con l’accorpamento delle singole ausl locali, abbia dato il colpo di grazia ad una sanità ravennate già in crisi. Abbiamo “festeggiato” l’ottavo anniversario il 1° gennaio. L’attuale direttore ha vissuto ai vertici dell’amministrazione sanitaria tutti i passaggi che l’hanno preceduto e poi implementato. Sindaco e Presidente della Regione hanno affrontato le rispettive elezioni decantandone le magnifiche sorti e progressive, quasi fiore del deserto leopardiano. Dunque?
Il ruolo della maggioranza non è quello di provare ad anticipare l’opposizione facendosi domande e dandosi risposte: quello lo fa Gigi Marzullo. La maggioranza dovrebbe alzare il telefono e dire al “suo” direttore sanitario, quello nominato dal “suo” presidente della regione, di darsi una mossa per riparare gli errori commessi. Anche da lui, certo, troppo comodo girare ogni responsabilità sul predecessore (Carradori dov’era nel frattempo?). La maggioranza, poi, dovrebbe fare un cazziatone al Sindaco che solo pochi mesi fa insisteva ancora per continuare a riversare risorse sulla sanità privata. La maggioranza, insomma, si dovrebbe rimboccare le maniche e mettersi a fare il lavoro che le compete: l’amministrazione della sanità.
Qualcuno (l’assessore Giangi Baroncini, capolista di Coraggiosa) poco prima delle elezioni cercava di convincerci a saltare il fosso, a passare armi e bagagli tra le fila della maggioranza. Diceva: «Oggi stare dentro alle scelte diventa ancora più importante: vale a Roma; vale a Bologna; vale e varrà anche nella nostra Ravenna. Ci vogliono cuore e coraggio: parlo della necessità di costruire una visione e una risposta ai problemi delle persone». Bene, anche se non ci ha convinto a metterci in coalizione con chi ha valori opposti ai nostri, può sempre convincerci che ha, come dice lui, “cuore e coraggio”. Come Ravenna in Comune aspettiamo che la maggioranza dia quella famosa “risposta ai problemi delle persone” almeno nel campo della sanità pubblica. Dei question time e degli articoli di finta protesta della maggioranza le cittadine e i cittadini non sanno che farsene.