Nell’ultimo Consiglio Comunale la maggioranza si è votata da sola l’aumento della TARI per il 2022. Stando all’assessore competente, Gianandrea Giangi Baroncini, si presumono rincari medi del 2,7% per le utenze domestiche e del 2,1% per le altre. Ravenna in Comune ha votato “no” tutti gli anni in cui è stata rappresentata in Consiglio Comunale per rimarcare la propria assoluta contrarietà alle politiche adottate dalla Giunta de Pascale in tema ambientale e agli importi richiesti alla cittadinanza.
Quest’anno, come noto, non sedendo in Consiglio non abbiamo potuto partecipare al voto. Ci teniamo comunque a precisare che il nostro pensiero non si è modificato a fronte di un atteggiamento della Giunta che continua a privilegiare gli interessi del gestore, Hera, rispetto a quelli della cittadinanza.
Come Hera ha avuto modo di spiegare in occasione della presentazione dei propri strepitosi risultati economici che, nel solo primo trimestre, hanno visto un aumento dei ricavi del 133,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un contributo importante lo hanno dato proprio le entrate dei servizi ambientali forniti ai comuni. Non risulta però che all’aumento delle entrate sia corrisposto un miglioramento dei servizi.
Riportiamo di seguito le ultime dichiarazioni rilasciate dal nostro capogruppo, Massimo Manzoli, in Consiglio Comunale. La loro perdurante attualità è infatti indiscutibile:
«Abbiamo ribadito come tutta l’impostazione del sistema rifiuti a Ravenna sia a nostro avviso sbagliata e, di anno in anno, continuano a essere i cittadini a pagare le inefficienze del sistema di gestione.
Ancora oggi siamo tra i peggiori comuni in Regione come percentuale di raccolta differenziata. Eppure nel 2019 sono stati 101 i comuni che hanno toccato o sono andati oltre quota 80% di differenziata e in 23 hanno addirittura raggiunto o oltrepassato il 90%. La Regione aveva fissato al 70% l’obiettivo di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2020. Tra le città capoluogo di provincia ad oggi lo hanno già raggiunto e superato in quattro: Ferrara al 86,2%, seguita da Reggio Emilia con l’83,1%, Parma all’81,5% e Forlì al 74,2%. Ravenna è ancora distante: 61,1%.
Secondo la Regione si dovrebbe puntare all’applicazione generalizzata della tariffa puntuale ma da noi questa possibilità è ancora lontana a venire e i disservizi legati al sistema di raccolta misto (un po’ a domicilio e un po’ no) sono enormi».
Il nuovo Piano regionale rifiuti 2022-2027 presentato dalla Giunta Regionale fissa all’80% il target da raggiungere nella raccolta differenziata entro il 2025. Si tratta di un target inavvicinabile per Ravenna. Come Ravenna in Comune invitiamo l’assessore a spiegare come si possa aumentare la TARI a fronte di un servizio che non è palesemente in grado di raggiungere gli obiettivi minimi fissati dalla Regione.