“Ricapitolando: il Sindaco dice al Governo che a Ravenna “vi è un territorio che è unito e pronto a mettere in campo 4 azioni strategiche per cambiare radicalmente rotta, quattro sì, per l’economia e l’ambiente”. Il territorio di cui parla è il mare di fronte a Ravenna e quello che pretende è che si dia via libera a nuove piattaforme e si spinga su quelle già esistenti per l’estrazione di gas: nel pacchetto, ovviamente, c’è anche quell’Angela Angelina che lui stesso aveva promesso di chiudere nel 2017 e che invece continuerà a provocare l’abbassamento di Lido di Dante e Lido Adriano. E poi chiede che si metta un rigassificatore dove la città lo aveva già respinto nel 2008. E, ancora, che si costruisca la più grande discarica al mondo di CO2 mentre in città si susseguono le manifestazioni contrarie. Ciliegina sulla torta, ci mette anche il progetto AGNES che, però, lega a quelle altre porcherie. In questo modo corre il rischio di rovinare anche quello. Speriamo ugualmente che, esaurito il prima possibile l’indispensabile esame progettuale, goda dell’effettivo sostegno dell’Amministrazione andando al di là dell’operazione greenwashing.

Come Ravenna in Comune abbiamo subito manifestato contrarietà al rilancio del fossile: “si ipotecherebbe per i decenni a venire il futuro di Ravenna legandolo inscindibilmente all’ammortamento di un’idea costosa vetusta e pericolosa senza dar soluzione ai problemi energetici di oggi. Solo dall’immediata transizione alle rinnovabili si ottiene buona occupazione ed energia sostenibile”. Ci saremmo aspettati (o, almeno speravamo) che quella parte di maggioranza che si dichiara per l’immediata transizione alle rinnovabili si allontanasse almeno su questo dalla linea di de Pascale totalmente appiattiva sulla lobby del fossile. Niente da fare.

Sia Coraggiosa che i 5 Stelle si arrampicano sugli specchi pur di costruire comunicati con frasi in appoggio alla linea del Sindaco. Coraggiosa: “siamo col Sindaco nel denunciare la completa assenza di una strategia nazionale sull’energia, nel segno della sostenibilità ambientale, della sicurezza energetica, per ridurre la dipendenza dalla Russia”. 5 Stelle: “Raccogliamo l’appello del sindaco de Pascale sul tema energia e sulla necessità di rafforzare una strategia nazionale che affronti le difficoltà guardando al futuro, superando l’immobilismo e le incertezze del governo Draghi”. Per carità, qualche distinguo riescono a balbettarlo, ma la sostanza dell’appoggio al Sindaco arriva forte e chiara. Pur con qualche differenza. I 5 Stelle, almeno, si ricordano “che tra le soluzioni straordinarie ipotizzate solo le azioni che puntano sulle energie green possono rappresentare il futuro e anche il presente su cui dobbiamo investire”. Coraggiosa, invece, salva di tutto: “è necessario che l’Italia conservi una quota di produzione nazionale di gas” e nessun blocco nemmeno a “nuovi punti di estrazione”. Via libera anche alla rigassificazione con “le attuali soluzioni galleggianti”. Solo la discarica di CO2 riesce a far tirar fuori, se non contrarietà, almeno qualche vago dubbio, ma non vanno al di là di qualche domanda causata dall’opacità progettuale di ENI (“Non ne conosciamo le caratteristiche tecniche”).

Dall’opposizione in Consiglio, ovviamente, non arriva nessuna opposizione: tra centrodestra e centrosinistra, infatti, non ci sono differenze su questo tema (e sulle convinzioni liberistiche fondamentali).

Non è però vero che Ravenna sia unita dietro al Sindaco. Al di là della maggioranza rappresentata in Consiglio e della finta opposizione c’è invece una cittadinanza reale che ha espresso e continua ad esprimere contrarietà alle soluzioni che portano il pianeta e la stessa Ravenna a non avere un futuro. Come Ravenna in Comune restiamo in buona compagnia a respingere l’ennesimo assalto della lobby del fossile. Assieme a cittadine e cittadine, organizzazioni politiche fuori dal Consiglio ed associazioni locali e nazionali avanziamo la candidatura di Ravenna a capitale della chimica verde e delle energie rinnovabili.”

Ravenna in Comune