Oggi Patrick Zaki torna in tribunale. È in carcere dal 7 febbraio 2020. Il suo processo è iniziato il 28 settembre scorso. Lo stesso giorno in cui de Pascale aveva inaugurato l’OMC in presenza del Ministro del Petrolio egiziano, Tarek El-Molla.
Avevamo chiesto al Sindaco, inutilmente, di disertare l’appuntamento per tener fede proprio a una sua esortazione. In precedenza, in una manifestazione di sostegno allo studente dell’Università di Bologna, de Pascale aveva infatti dichiarato che «è importante non dimenticare ciò che sta accadendo a Patrick e diffondere quanto più possibile il messaggio forte e chiaro di solidarietà». Niente da fare. Il Sindaco ha aperto come se nulla fosse i lavori dell’OMC, limitandosi ad un vago riferimento al fatto che «il Mediterraneo è ancora luogo dove uomini e donne perdono tragicamente la vita e dove assistiamo ancora a gravi violazioni dei diritti umani».
Tutto qui. Come se non ci fosse stato l’omicidio e le torture di Giulio Regeni. Come se Patrick Zaki non fosse da quasi due anni prigioniero di coscienza delle carceri egiziane. Eppure tante e tanti patiscono gli stessi destini di Giulio e Patrick per opera del governo golpista egiziano con cui l’Italia fa lucrosi affari. Molti di questi affari tramite ENI che a Ravenna è abituata a fare il bello e il brutto tempo. Con l’acquiescenza delle istituzioni.
Anzi, con la “orgogliosa” rivendicazione da parte di alcuni partiti, PRI e PD in testa, che fanno gara ad intestarsi il dubbio “merito” di tale comportamento.
Il 28 settembre 2021 per Ravenna è stato il giorno della vergogna.
Per provare a diminuirne almeno in parte la portata, chiediamo che il Consiglio Comunale segua l’esempio delle 70 città italiane, grandi e piccole, e anche romagnole (Da Milano a Bologna, da Faenza a Imola, da Rimini a Massa Lombarda, giusto per fare qualche esempio) e deliberi la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki. Se il Sindaco ci tiene veramente a quel “messaggio forte e chiaro di solidarietà” se ne faccia lui stesso promotore.
O, in sua vece, chi si ritenesse più “coraggiosa” o “coraggioso”. Troverà sicuramente l’appoggio di Ravenna in Comune.