Dopo l’accesa commissione conisliare dedicata alle inefficenze del servizio traghetto fra Marina di Ravenna e Porto Corsini, Ravenna in Comune torna sull’argomento evidenziando come al momento non si profilino all’orizzonte nuove soluzioni rispetto a quelle messe in campo in questi anni. Per un nuovo natante, elettrico, ci vorrà tempo. Troppo costoso il passaggio invece ad un servizio GNL:
“Ci vorranno anni prima di avere dei mezzi funzionanti presumibilmente elettrici. Ottimisticamente l’orizzonte è quello della fine del mandato di de Pascale. Nel frattempo niente garantisce che qualcosa possa migliorare nonostante una spesa molto importante dedicata ogni anno alla voce manutenzioni: circa 300mila euro. Si è inoltre appreso che Start Romagna ha aggiunto 70mila euro a questi costi per pagare l’incarico dato a Rosetti Marino per verificare la possibilità di una conversione a GNL dei traghetti. La risposta data da Rosetti è stata negativa per motivi burocratici: il tipo di alimentazione non consentirebbe di collaudare il revamping del mezzo. La prima cosa “curiosa” è che nel frattempo era già stata commissionata e pure realizzata la progettazione del revamping comprensiva della conversione a GNL nell’ambito del progetto Clean Port. La seconda cosa “curiosa” è che questa verifica sia stata fatta solo dopo che la Regione aveva già stabilito “il prezzo” dell’autorizzazione rilasciata per il deposito GNL di PIR quantificandolo (tra gli altri) in euro 500mila (max) per detta conversione. Si è inoltre appreso che il costo complessivo della conversione sarebbe stato comunque elevato: 4milioni e 500mila euro a mezzo. Dunque PIR avrebbe dovuto corrispondere l’importo fissato nel suo limite massimo”.
“Viene dunque da chiedersi come verrà corrisposta tale somma visto che non può più essere finalizzata alla conversione a GNL dei traghetti” si chiede Ravenna in Comune.
“La terza cosa “curiosa” è che né Start Romagna né la Giunta abbiano fornito chiarimenti in merito in sede di commissione nonostante la lunga durata della stessa e i puntuali riferimenti a questa vicenda.
Un intervento ha riportato puntualmente le promesse fatte da PIR in una apposita riunione in presenza della cittadinanza nella sede della ex circoscrizione.
Come Ravenna in Comune ripetiamo dunque la domanda in questa sede: come verrà fatto corrispondere a PIR l’ammontare stabilito in sede di autorizzazione per la realizzazione del deposito GNL pari a mezzo milione di euro visto che la sua finalizzazione alla conversione dei traghetti a GNL è stata ritenuta impossibile?
In ogni caso, possiamo sciogliere la riserva e confermare quanto anticipato: l’interesse di de Pascale & soci per le priorità che stanno a cuore alle località costiere e a quelle del forese è prossimo allo zero. Nel caso del traghetto, poi, nemmeno la vicinanza all’appuntamento elettorale di settembre è riuscita a smuovere qualcosa. Il senso di abbandono di chi vorrebbe un servizio efficiente è più che giustificato!”