“Ravenna si vanta del fatto di avere ben otto monumenti Unesco. Ma poi due li apre solo per un po’. Il problema riguarda quelli sotto controllo statale. Non c’è abbastanza personale per tenere aperti tutto il giorno il Mausoleo di Teodorico e il Battistero degli Ariani. Le limitazioni nelle aperture riguardano poi anche alcuni monumenti non Unesco come il cosiddetto Palazzo di Teodorico ed il Museo Nazionale. La causa, come detto, è nella mancanza di personale. A Ravenna l’organico della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio prevederebbe 79 lavoratori, ma sono invece solo 40 che, a breve, scenderanno a 37: meno della metà. Non va meglio all’Archivio di Stato con sole 7 unità in servizio. Stessa situazione per i siti della Direzione Regionale Musei ambito di Ravenna, i cui dipendenti, come detto, ad oggi non riescono ad assicurare ordinarie aperture quotidiane dei siti, ma solo articolate combinazioni di orari possibili e giornate parziali.
La responsabilità è tutta del PD e della gestione incentrata solo sugli annunci, su quanto di pirotecnico riesce a sparare il suo ministro “competente” Franceschini. Nessuna attenzione alla gestione ordinaria, che non fa notizia. E così lunedì i lavoratori hanno manifestato in Piazza del Popolo con un presidio davanti alla Prefettura. Si tratta peraltro dell’inevitabile deteriorarsi di una crisi già in atto da tempo che Ravenna in Comune ha puntualmente denunciato già anni fa.
La Giunta comunale è sempre pronta a raccontare quanto stia facendo per la cultura e il turismo culturale. Anche qui lo stile del partito è lo stesso: attenzione a quanto può procurare un titolo sul giornale e disinteresse per la vivibilità quotidiana del territorio amministrato. Qualcuno per caso ha sentito de Pascale lamentarsi della gestione ministeriale e pretendere attenzione da Roma per gli indispensabili servizi sul territorio? Come Ravenna in Comune crediamo nello slogan: con la cultura si mangia. Ne abbiamo fatto un programma di interventi progettati apposta sulla cultura. De Pascale, invece, evidentemente preferisce: il Ministro della Cultura non si disturba… Tanto, a promuovere il turismo culturale e sostenibile ci pensa Jovanotti… O no?”