“Oggi è tornata nel porto di Ravenna la Geo Barents della Organizzazione premio nobel Medici Senza Frontiere con a bordo 134 persone. Giustamente il Sindaco ha denunciato la «demagogia e la disorganizzazione del Governo Meloni, che non solo gioca sulle vite delle persone nelle fasi di salvataggio e sbarco, ma non ha poi nessuna strategia sul “dopo”». Ravenna in Comune, peraltro, come già fatto in occasione di altri arrivi «chiede al Sindaco, sempre pronto alla photo opportunity davanti alla scaletta, di farsi carico con il Prefetto di individuare una modalità stabile di accoglienza di persone che già hanno subito troppo dalla vita per dover sopportare ulteriori disagi».
Oggi la nave è infatti giunta al molo crociere di Porto Corsini ma non era il punto di arrivo per chi è sbarcato: li attendevano infatti il trasporto al circolo Canottieri alla Standiana per visite sanitarie e controlli di polizia prima di nuovi spostamenti a Bologna e poi in Regione, ma anche nel Lazio. Un ulteriore sacrificio per chi già veniva da un viaggio di molti giorni dopo il recupero al largo della Libia, iniziato prima ancora da Siria, Egitto, Pakistan, Etiopia, Bangladesh, Eritrea e Palestina. Altre volte le navi hanno attraccato a banchine commerciali, sbarcando le persone come se fossero merci, tra sacconi e rinfuse. Altre volte alla Fabbrica Vecchia. Ed i controlli medici sono avvenuti un po’ qua e un po’ là. L’ultimo sbarco della Geo Barents, ad esempio, ha visto il coinvolgimento del Pala de André. In altre occasioni si è allestita la banchina stessa. Ed anche i trasporti vedono utilizzare a volte i mezzi della Croce Rossa ed altri invece dei pullman.
Ravenna in Comune condivide pienamente le critiche mosse a questo Governo, che peraltro andrebbero riferite anche a quelli precedenti: tra centrodestra e centrosinistra non salviamo nessuno. Torniamo però a domandare che Ravenna prenda atto di essere un porto di arrivo cui vengono dirottate le navi umanitarie. Dopo 8 arrivi e 868 persone sbarcate è tempo che Ravenna si strutturi per una gestione organizzata che non debba far punto a capo ogni volta. La nostra città ha competenze limitate al momento dell’arrivo ma ha il dovere di non aggravare quello che è già un fardello pesantissimo per chi sbarca. Ai nuovi arrivi giunga peraltro il nostro sincero “Benvenute e benvenuti a Ravenna”.”