Sabato Ravenna in Comune ha aderito e partecipato alla manifestazione/presidio in Piazza del Popolo a Ravenna organizzata dal coordinamento ravennate della campagna “Per il Clima – Fuori dal Fossile”. Elevata la rappresentanza di soggetti politici e dell’associazionismo ambientalista che pure ha aderito e partecipato. La manifestazione è stata indetta per contestare le politiche energetiche e ambientali messe in campo a livello nazionale ma anche del nostro specifico locale. È spiccata, a questo proposito, la presenza in piazza di rappresentanti di soggetti politici che, in Regione e in Comune, condividono le scelte pro-fossile delle giunte a guida Bonaccini e de Pascale di cui fanno parte o di cui, comunque, hanno sostenuto la rielezione in occasione degli ultimi appuntamenti elettorali. Crediamo che questa mancanza di coerenza, non per la prima volta espressa nelle manifestazioni (ad esempio il 12 febbraio scorso a Casalborsetti), costituisca elemento di confusione in grado di allontanare la partecipazione. Non solo questo, naturalmente. La pressante propaganda a senso unico con cui i media trattano la vicenda dell’aumento delle bollette energetiche rende difficile in questa fase il raggiungimento della partecipazione che, ad esempio, ottenne solo un anno fa la manifestazione del 12 maggio 2021 in Piazza Kennedy. Ed anche la reiterazione di chiamate a manifestare in pubblico, complice la guerra in Ucraina, ha indubbiamente influito sui numeri complessivi delle presenze.

Importante, come dicevamo, la rappresentatività di esponenti delle associazioni di Ravenna, dell’Emilia Romagna e di fuori Regione (Veneto, Abruzzo, Marche, Lazio e Molise) e dei rispettivi interventi: da Legambiente ai Fridays for Future tanto per fare due esempi. Tra gli interventi abbiamo registrato con piacere quello di Alberto Bernabini di QINT’X, “papà” del progetto Agnes, che già ha in passato avuto modo di intervenire sui canali informativi di Ravenna in Comune in occasione di alcuni dei tanti articoli in cui analizziamo il tema delle rinnovabili e del fossile. Come noto, il progetto Agnes prevede un parco eolico da 75 pale posizionate tra i 22 e i 26 chilometri dalla costa Ravennate, con abbinato il fotovoltaico galleggiante e la produzione di idrogeno verde. La stima, relativa alle sole turbine, è di produrre abbastanza energia da soddisfare le esigenze “residenziali” di un milione di romagnoli. E di generare almeno un milione di euro di lavoro “buono” per realizzarlo. Come parimenti noto, come Ravenna in Comune abbiamo espresso sin dall’inizio un favore “ideologico” per questo progetto che avremmo voluto associare ad una eventuale approvazione in sede consiliare dopo averne valutato la progettualità effettiva. I tempi amministrativi sono stati tali da non consentircelo e gli stessi tempi rappresentano uno dei problemi fondamentali della transizione energetica. Il favor nei confronti del fossile rispetto alle rinnovabili è testimoniato anche dal PITESAI recentemente varato, oltre alle misure fiscali che continuano ad incentivarlo.

Quello di Bernabini è stato un intervento con i piedi per terra in cui, tra l’altro, ha ricordato come non tutta la progettualità delle rinnovabili debba essere presa a scatola chiusa. Non lo è, ad esempio, la realizzazione di parchi eolici a distanza ravvicinata dalla costa, come avvenuto in Puglia. Ha inoltre disapprovato l’attuale spinta verso un presunto nucleare pulito che, sino ad una eventuale realizzabilità della fusione, restando necessariamente incentrato sulla fissione, non può che essere in contraddizione con il colore “verde” con cui si vorrebbe dipingerlo.

Ravenna in Comune appoggia l’immediata transizione alle rinnovabili, in ritardo di quarant’anni, e sostiene che solo attraverso una politica coerente a livello nazionale e locale si potrà ottenere la sostenibilità, sia economica che ambientale, del consumo energetico richiesto dalla nostra società. Nell’ambito di una ridefinizione del modello produttivo orientato verso un futuro in cui il consumo di energie e risorse sia anch’esso sostenibile, naturalmente. Per questo continueremo a scendere in Piazza e a far rete con le altre forze della sinistra a corrente continua (e non alternata) ambientalista.