Ieri si è celebrato il quindicesimo anniversario dalla morte di Raffaele Rozzi avvenuta in Spagna, a Bilbao, il 6 settembre 2007. Raffaele morì a causa del gesto altruistico con cui cercò di salvare due lavoratori rimasti intrappolati dai gas tossici che si erano sviluppati all’interno dell’impianto di biodiesel in cui tutti e tre lavoravano. A lui la Repubblica Italiana ha riconosciuto una medaglia d’oro al valore civile. C’è un premio a lui dedicato. Tramandarne la memoria è importante per i valori che il suo gesto continua a trasmettere.
Anche Marcegaglia, a modo suo, “premia” la solidarietà. Sempre ieri, infatti, abbiamo appreso da un comunicato dell’USB che Marcegaglia ha a sua volta deciso di assegnare un “premio” ai lavoratori che hanno donato il proprio sangue nell’interesse della collettività. Questo uno stralcio del comunicato:
«Alla fine di agosto la Marcegaglia di Ravenna ha comminato un giorno di sospensione ai lavoratori che, con un preavviso di quattro giorni, avevano regolarmente informato i loro diretti responsabili che si sarebbero recati a fare una donazione, di sangue previo appuntamento, presso l’AVIS.
Il giorno prima della data della donazione l’azienda chiedeva ai lavoratori di poter spostare l’appuntamento, contravvenendo alle disposizioni normative in materia che non prevedono che il datore di lavoro possa rifiutare il permesso adducendo esigenze organizzative e produttive.
Ancora una volta ci troviamo alle prese con un’azienda che si dichiara attenta all’esigenza del sociale solo a parole, ma nei fatti sanziona un lavoratore che dedica il proprio tempo alle esigenze per la salute dei più bisognosi, oltretutto in un periodo, quello estivo, in cui l’associazionismo sanitario chiede maggiore disponibilità».
Quanto riportato ci pare talmente grave da richiedere un immediato chiarimento da parte della Marcegaglia. Nel frattempo come Ravenna in Comune ci vediamo nella necessità di condividere pienamente questo pensiero del Sindacato: «Non siamo assolutamente stupiti da simili comportamenti in quanto siamo consapevoli del fatto che la tutela della salute nei luoghi di lavoro e in generale viene considerata da molte aziende come un semplice costo da sacrificare sull’altare della competitività e del profitto».
Per quello che riguarda Marcegaglia troppe volte abbiamo avuto notizie di problematiche gravi inerenti la sicurezza, troppo volte abbiamo saputo di appalti e subappalti con il solo scopo di diminuire la tutela dei lavoratori, troppe volte sono emerse difficoltà nelle relazioni con le rappresentanze dei lavoratori. Tutto questo fornisce un contesto coerente in cui inscrivere anche questa vicenda. Ribadiamo l’urgenza di un chiarimento da parte di Marcegaglia ma, altrettanto, se non di più, ci attendiamo che la stessa richiesta sia fatta propria dalle forze politiche rappresentate e non in Consiglio Comunale e da quelle impegnate e non nella presente campagna elettorale.