“Ravenna in Comune non siede in Consiglio Comunale ma continua ad avere occhi ed orecchie bene aperti. Le sedute a Palazzo Merlato si alternano in autentiche prese in giro per la cittadinanza che continua a credere, forse stoltamente, che ci sia spazio per la democrazia a Ravenna. Sono state raccolte migliaia di firme a difesa dei pini di via Maggiore a Ravenna e di viale Romagna a Lido di Savio. Eppure ogni tentativo di salvaguardare i preziosi viali alberati delle due località si scontrano con la volontà del centrosinistra di tirarli giù nei fatti, pur dichiarando a parole la possibilità di prendere in considerazione una rivalutazione della decisione già presa. L’Amministrazione, in persona dell’Assessora ai Capri Espiatori, arch. Federica Del Conte, ricordano i presentatori della petizione, «parla di nuove “valutazioni”, mai fatte prima, ma non si comprende se saranno applicate a tutti i 49 alberi o solo ai 6 il cui abbattimento non era nemmeno previsto dal progetto».
«I lavori dovrebbero riprendere a breve dopo quelli effettuati a primavera con l’abbattimento di 17 pini e la riduzione del tratto più a sud di Viale Romagna ad un forno assolato. Dopo l’apparente apertura durante la commissione, il Comune ora sembra aver ignorato tutto questo, e l’Assessora Del Conte, nella risposta scritta alla petizione fornita qualche giorno fa ai cittadini, non ne fa minimamente cenno». Si tratta di una linea del tutto coerente con i desiderata dell’ancora per poco Sindaco di Ravenna: «Il pino non è idoneo all’ambito urbano. Bisognerà arrivare alla loro sostituzione, non ripiantandoli quando vengono rimossi». Le parole restano ma gli atti restano ancora di più. Non a caso, secondo il progetto appaltato, i 71 pini originari di oltre 50 anni di vita dovrebbero essere sostituiti da 35 frassini la cui sopravvivenza, come per ogni nuova piantumazione, sarà a rischio. Il tutto per un progetto che si ha il coraggio di chiamare “Parco marittimo”!
Insomma, non si vede all’orizzonte alcuna uscita dal tunnel del cemento in cui ci ha cacciato questa Amministrazione prima delle elezioni di primavera. E del resto la credibilità di quello che il centrosinistra ha indicato come proprio candidato a nuovo sindaco, il segretario del PD provinciale Alessandro Barattoni, quando parla di “Ravenna città degli alberi”, è fortemente messa alla prova dalle sue ripetute promesse di voler «portare avanti il lavoro svolto» dall’Attila di Ravenna, Michele de Pascale.
Né i tentativi di buttarla in caciara, né quelli di prendere in giro la cittadinanza con giochi di parole, a cui abbiamo assistito nell’ultima seduta consigliare, faranno perdere di vista la sostanza: questa Amministrazione resterà nella storia di Ravenna come la più vergognosamente irrispettosa della democrazia dal dopoguerra in avanti. Ravenna in Comune continuerà a ripeterlo fino a che de Pascale e i suoi compagni di merende non saranno finalmente sostituiti con democratiche elezioni. Faccia ognuno di noi del suo meglio il 17/18 novembre perché non si riproponga il problema a livello regionale.
Come Ravenna in Comune appoggiamo senza esitazione la richiesta del Comitato “Salviamo i pini”: «I cittadini ritengono che questa Regione, la più a rischio per inquinamento, cementificazione e alluvioni d’Italia, non possa permettersi di continuare a distruggere e consumare ambiente, alberi e territorio, e chiedono al Comune di Ravenna di esprimersi in maniera chiara da subito, predisponendo una variante al progetto “Parco Marittimo” per Viale Romagna, per salvare tutti gli alberi sani del Viale, al contempo consentendo ai cittadini di poter collaborare, in assoluta trasparenza, alla salvaguardia di un bene pubblico comune da tramandare, in ossequio alla Costituzione italiana, alle future generazioni».”