Nel parco pubblico cittadino Teodorico il Comune sta sparando ai castorini (Myocastor coypus) e lo rivendica pure. L’assessore pentastellato con apposita delega ai diritti degli animali Gallonetto dichiara: «Il Piano di controllo regionale impone un piano di contenimento delle nutrie con intento eradicativo, affidato alla Polizia locale della Provincia. Consultando il Piano di controllo è possibile notare come siano pienamente contemplati sia la cattura mediante gabbie-trappola che l’abbattimento diretto con arma da fuoco da eseguire nel minor tempo possibile dal momento della cattura».
Scrivevamo nel maggio scorso: «Pare che qualunque sia il problema derivante dalla compresenza di uomini e piante o animali nello stesso luogo, l’unica soluzione che viene in mente alle “nostre” Amministrazioni sia quella di eradicare le piante e gli animali. Eradicare significa deportare, quando va bene, e uccidere, quando la si vuol far più spiccia. Che si parli di tamerici o nutrie, di alberi secolari o tordi, poco cambia». La nostra Costituzione prevede ora espressamente la tutela degli animali ma l’assessore, benché la sua delega faccia espresso riferimento ai diritti degli animali, pare non essersene accorto.
L’idea stessa di una fucilazione sul posto di animali che nemmeno fuggono in quanto abituati al contatto giocoso con l’uomo, di cui si fidano, è ripugnante. Ancor più poiché questa non trova giustificazione in nessuno degli aspetti presi a fondamento dalla Regione nell’adozione del piano di controllo citato da Gallonetto. Chiunque conosca il Parco Teodorico sa benissimo che nessun danno all’agricoltura o rischio idraulico può essere preso a motivo della mattanza. Peraltro sono gravi i dubbi circa la legittimità costituzionale di un piano adottato precedentemente la citata modifica all’articolo 9 della Costituzione che esclude espressamente la normativa regionale tra le fonti legislative cui sole è consentita la disciplina dei modi e delle forme di tutela degli animali.
Inoltre il piano di controllo citato da Gallonetto, prevede la possibilità di applicare il metodo della sterilizzazione «nell’ambito di un attento schema sperimentale che identifichi un’idonea area di studio e si basi su uno schema di attività ed un disegno di campionamento che permettano un’analisi statistica dei risultati conseguiti». È evidente come proprio la piccola comunità di castorini entro la definita area del parco Teodorico possieda (o possedesse) caratteristiche idonee a portare avanti detta sperimentazione. Occorrerebbe però un Comune in grado di attuare una gestione del territorio che consenta di viverlo anche a chi non cammina su due zampe.
In coerenza con quanto già fatto nelle precedenti occasioni in cui la Giunta ha manifestato disprezzo per daini, pavoni e altri animali, Ravenna in Comune esprime il proprio sostegno alle cittadine e ai cittadini che hanno indetto una protesta per la giornata di oggi pomeriggio, domenica 30 ottobre, alle ore 16 e martedì 1° novembre, sempre alle 16, al Parco Teodorico a Ravenna. Non si governa la complessità sparando.