“In questi giorni si sussegue l’agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che, direttamente o indirettamente, operano nel sito di Marcegaglia in via Baiona 141. Oggi nello stabilimento si concentrano le azioni promosse dal comitato promotore Ravenna dello Slai Cobas per il sindacato di classe. Mercoledì lo sciopero era stato indetto dal Sindacato di base SGB Ravenna. Sempre mercoledì, a seguito delle assemblee sindacali di lunedì 16 ottobre e di martedì 17 ottobre, a proclamare lo sciopero erano stati Fiom Cgil e Usb Lavoro privato. Si tratta di un conflitto sindacale che chiama all’astensione dal lavoro sia chi lavora alle dirette dipendenze del gruppo di Gazoldo degli Ippoliti, che chi lavora per lo stesso gruppo in appalti, sub appalti e sub sub appalti. La piattaforma rivendicativa riguarda aumenti salariali, le regole dei contratti applicati e la sicurezza sul lavoro.
Ravenna in Comune non ha mai avuto dubbi sulla parte da appoggiare, tra chi di mestiere fa il padrone e chi dal padrone è sfruttato. Marcegaglia è sempre stata a questo riguardo per Ravenna un simbolo. Il simbolo della fabbrica con il padrone osannato dalle istituzioni e fronteggiato dalle cosiddette maestranze. Un padrone, anzi due, i due fratelli Antonio e Emma, che usano e abusano la moltiplicazione dei rapporti di lavoro e degli appalti per massimizzare profitti già elevatissimi. Così come non ci pensano due volte a mandare a casa i lavoratori quando si accenna un minimo calo della produzione.
Anche il PD che occupa le Istituzioni locali non ha mai avuto dubbi. Tra chi lavora e chi è padrone racconta di collocarsi nel mezzo, ma la preferenza accordata al secondo si è manifestata in molte occasioni. In particolare con i Marcegaglia, ospitati con tutti gli onori nelle sale di Palazzo Merlato. Nelle stesse sale dove de Pascale non ha esitato a girare le spalle a chi cercava di sopravvivere all’ennesimo cambio di appalto, sballottato da una pseudo cooperativa ad un’altra, pur di continuare a lavorare dignitosamente tra coil e lamiere della grande fabbrica sul canale. È durata ben poco la sceneggiata del cambio di nome del partito, benché proprio il Sindaco di Ravenna avesse espresso preferenza per un richiamo al mondo del lavoro. Molto più a suo agio appariva al Fantini Club di Cervia il 6 ottobre a “far la ola” alla premiazione di Emma Marcegaglia come “personalità di assoluta eccellenza del mondo imprenditoriale italiano”.
Il mese scorso i sindacati dichiaravano: “Nonostante non sia passato molto tempo dal tragico infortunio mortale accaduto a luglio 2021 nel quale perse la vita Hysa Bujar, dipendente Co.Fa.Ri., la situazione della sicurezza sul lavoro nello stabilimento ravennate di Marcegaglia, da allora, non sembra affatto migliorata, al contrario invece sembra essere decisamente peggiorata. Nel corso di questa settimana, infatti, siamo venuti a conoscenza di almeno 4 incidenti che avrebbero potuto avere gravi conseguenze sugli operai. Tali incidenti, accaduti durante la movimentazione di coils e pacchi di lamiere di diverse decine di tonnellate, hanno coinvolto aree dello stabilimento dove operano quasi esclusivamente ditte in appalto. Tali eventi sono purtroppo troppo ricorrenti per non fare preoccupare profondamente tutti gli addetti del sito produttivo, indipendentemente dall’azienda datrice di lavoro”.
Ravenna in Comune ricorda al Sindaco che il suo ruolo è quello di rappresentare tutta la comunità e non solo chi sta nella classifica dei miliardari di Forbes, dove nel 2021 i due fratelli Marcegaglia, con un patrimonio personale di 1,3 miliardi a testa, occupavano 40esimo e 41esimo posto. Per quanto ci riguarda, come abbiamo sempre fatto, rinnoviamo la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che ogni giorno corrono gravi rischi sul posto di lavoro per una frazione infinitesimale di quanto intascano i padroni.”