Non possiamo essere favorevoli alla chiusura dell’insediamento produttivo della Resin Plast, nell’immediata periferia ovest di Ravenna e la sua trasformazione nell’ennesimo centro commerciale. Parliamo di un’area che vede già una importante serie di edifici commerciali sia a sud della via Faentina, dove si trova attualmente la Resin Plast, che a nord (Mediaworld, Famila, Obi). La Provincia ha approvato nei giorni scorsi la realizzazione al suo posto di un supermercato di 3.450 metri quadrati ed altre tre strutture di vendita di complessivi 2.550 metri quadrati. Ci saranno poi 3.579 metri quadri di parcheggio comprensivi di una struttura multipiano e di un parcheggio scambiatore. E poi un “bello” scambio con cui l’Amministrazione de Pascale (comunale e provinciale) tutto giustifica: «nell’ambito della convenzione con il Comune ci sarà un investimento che sarà effettuato a Savio di Cervia per il miglioramento di alcune strutture sportive».
La Resin Plast Ravenna S.p.A. è una realtà industriale con 65 anni di vita alle spalle impegnata nel settore delle materie plastiche per condotte. Oggi il sito produttivo si estende su circa 30.000 mq. di cui circa 6.000 coperti. Non è prevista la cessazione dell’attività produttiva ma una sua delocalizzazione. Dove? Nessuna informazione è stata fornita a questo proposito. «Sulla nuova collocazione della Resin Plast sono in corso valutazioni da parte della proprietà ma», dice l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte, «abbiamo comunque ottenuto l’impegno a mantenere l’attività imprenditoriale nell’ambito del territorio comunale di Ravenna». Più di così non è dato sapere.
Della Resin Plast ci eravamo occupati ancora recentemente a causa di una ricostruzione di un grave infortunio su lavoro dovuto, a quanto si era appreso, alla condotta colposa (questa la posizione del PM in attesa della conclusione del procedimento penale) dell’azienda. Due lavoratori coinvolti che, e questo la dice lunga sulla gravità del fatto, ottennero “la vicinanza” del Sindaco nel marzo di tre anni fa.
Ravenna in Comune non ritiene che la realizzazione di un ennesimo supermercato possa essere fatto passare per “riqualificazione dell’area”. Non possiamo salutare positivamente, come invece fa l’Assessora Del Conte, una concezione dell’attività imprenditoriale in cui sia le aree dove sorgono gli impianti che i lavoratori che li fanno funzionare sono unicamente fattori di produzione di profitto. Senza riguardo ai rischi. Senza riguardo al territorio che dovrà sopportare l’ennesimo, inutile, centro commerciale. Senza nessuna informazione su come e dove continuerà l’attività produttiva.