“Come prevedibile un quinto delle rilevazioni (campionamenti) effettuati da ARPAE ha dato risultati di non conformità per consentire il bagno in sicurezza lungo le coste romagnole. La maggior parte delle aree interdette si trova nella nostra provincia e nel nostro comune. Quelli fuori norma sono i parametri di escherichia coli ed enterococchi intestinali. Si tratta dei “batteri spia” che vengono utilizzati per stabilire la qualità idrica. Se vengono sorpassati determinati livelli di concentrazione nelle acque, questo viene ritenuto, appunto, una “spia” di una situazione di inquinamento potenzialmente pericolosa e allora scattano i divieti. I parametri risultati non conformi per Escherichia coli sono stati trovati nelle acque prospicienti:
- Marina Romea,
- Casalborsetti Nord,
- Casalborsetti Sud,
- Casalborsetti camping,
- Marina Romea (tratto 100 metri foce Lamone nord),
- Marina Romea (tratto 100 metri foce Lamone sud),
- Bassona – nord (foce Bevano).
Invece i parametri risultati non conformi per enterococchi intestinali sono stati trovati nelle acque di:
- Marina di Ravenna,
- Marina di Ravenna Sud,
- Lido Adriano,
- tratto 200 m sud confine poligono di tiro Foce Reno,
- tratto 1,4 km a sud della Foce dei Fiumi uniti,
- Cervia Milano Marittima (tratto di 100 metri a nord del porto canale di Cervia),
- Cervia (tratto di 50 m a sud del porto canale di Cervia),
- San Mauro Mare Sud,
- San Mauro mare Nord,
- Savignano a Mare,
- due tratti nel comune di Goro (Ferrara),
- i punti A e B dello Scanno di Goro.
Nonostante l’escamotage adottato nei giorni scorsi di posticipare l’inizio della stagione balneare e, quindi, le verifiche sulla qualità dell’acqua, è scattato comunque il temuto obbligo per i Sindaci di emanare ordinanze di non balneabilità fino al rientro al di sotto delle soglie previste. Era facilmente prevedibile vista la fiumana scesa a mare dopo il disastro dei giorni scorsi. Grazie all’escamotage, comunque, la gente ha fatto il bagno senza nessun divieto durante l’affollata calata a mare turistica dello scorso fine settimana. Noi non abbiamo approvato e, anzi, abbiamo denunciato l’operazione di occultamento di quanto già evidente: il mare in questi giorni doveva essere vietato. Come Ravenna in Comune lo avevamo scritto chiaramente (“Suggerimento di non balneazione”, 27 maggio 2023): «riteniamo che, per quanto comprensibile possa essere l’intendimento di non creare nocumento al turismo, la salute debba essere sempre considerata una priorità non barattabile. Nascondersi dietro la mancanza di dati che certifichino la presenza di sostanze nocive per non emanare un divieto di balneazione quando la mancanza di dati è frutto di scelta politica consapevole non è accettabile. Al contrario, l’accertamento della situazione, la trasparenza e un’eventuale azione di divieto avrebbero fornito conferma al vanto di elevata professionalità dei servizi turistici romagnoli. La conferma che abbiamo avuto, invece, è che di questa classe politica non ci possiamo fidare e, anzi, sarebbe bene farne a meno».
Ora ci aspettiamo le immancabili rassicurazioni che va tutto bene, madama la marchesa, l’acqua è buona anzi buonissima e tra qualche giorno andrà tutto a posto. Non ne dubitiamo. Presto anche i batteri fecali che la fiumana ha portato a mare si diluiranno a sufficienza per consentire il bagno. Quello che proprio non ci va giù è una politica disposta a far sguazzare nella m. pur di non dire quello che sarebbe stato naturale confermare subito: la m. scesa a valle lungo i fiumi non si poteva trasformare in acqua minerale per il solo contatto con le onde del mare. E la balneazione doveva essere vietata, a maggior ragione, anche nei giorni scorsi. “