Ravenna in Comune: l'ennesimo sfregio ad un monumento antifascista. Simbolo nazista comparso sul monumento di Ponte dei Martiri nel febbraio 2020. Nessun colpevole ha mai pagato per questo o altri inneggiamenti al nazi-fascismo. A Ravenna, invece, è stato perseguito, su denuncia del vicesindaco, chi ha ricoperto con cuori e fiori le svastiche apposte davanti ad una scuola per ovviare all’inerzia degli uffici comunali preposti.

“Si ricorda in questa giornata l’eccidio del Ponte degli Allocchi che da allora ha preso il nome di Ponte dei Martiri.  Il 25 agosto del 1944 furono 12 le persone assassinate per rappresaglia dalle Brigate Nere intitolate allo stesso “Ettore Muti”, gerarca e squadrista, celebrato pochi giorni or sono impunemente dai neofascisti al cimitero di Ravenna.

Ricordiamo:

  • Domenico Di Janni,
  • Augusto Graziani,
  • Mario Montanari,
  • Michele Pascoli,
  • Raniero Ranieri,
  • Umberto Ricci,
  • Aristodemo Sangiorgi,
  • Valsano Sirilli,
  • Natalina Vacchi,
  • Giordano Vallicelli,
  • Edmondo Toschi,
  • Pietro Zotti.

Ringraziamo il Sindaco per la sua annunciata presenza alla commemorazione. Non possiamo invece ringraziarlo per l’antifascismo ridotto a slogan da tirare fuori solo quando serve. Oggi che il PD ci si è aggrappato per provare a marcare una qualche differenza dal centrodestra sembra tornato di moda. Durerà solo il tempo della campagna elettorale, temiamo. Pochi giorni fa gli abbiamo rappresentato che sarebbe stato in grado di ostacolare le celebrazioni neofasciste di Muti se solo lo avesse veramente voluto. Come abbiamo ricordato, infatti, «lo scorso anno a de Pascale, con la collaborazione della prefettura, è riuscito di giustificare il divieto di manifestazioni in luoghi ritenuti sensibili come Piazza del Popolo. In quel caso, però, si trattava di arrestare le “ben più pericolose” contestazioni alla gestione della pandemia e al deposito di CO2».

Che ne è stato di quel Comitato Antifascista promosso dallo stesso de Pascale, guarda caso prima delle elezioni del 2018, e lasciato senza seguito? Come al solito, «passata la festa, gabbato lo santo»? Glielo domandammo come Ravenna in Comune presentando un’interrogazione in Consiglio Comunale a firma del nostro capogruppo, Massimo Manzoli, ormai più di due anni fa. La consigliatura si è conclusa senza che al Sindaco riuscisse di trovare il tempo per una risposta, evidentemente. Oppure gli sarà sfuggito di mente.

La memoria dell’antifascismo, però, non può essere ridotta ad uno slogan, così come la celebrazione della Resistenza non si esaurisce in una ricorrenza una volta l’anno. Signor Sindaco, stiamo ancora aspettando una risposta: anche il Comitato Antifascista è durato solo il tempo di un annuncio?”