Martedì in Consiglio Comunale è andata in replica la commedia di grande successo già rappresentata il 29 marzo scorso: “La grande ammucchiata è sempre più gasata”. Lo spettacolo è stato interpretato con maestria dall’intero Consiglio con l’eccezione del rappresentante dei 5stelle come già in marzo. Il canovaccio è noto. Per gran tempo i personaggi deplorano i tempi bui e si rammaricano di non poter subito utilizzare le energie rinnovabili per qualche oscuro maleficio. Poi, di botto, con dispendio di fuochi d’artificio, si ammucchiano tutti gasati sullo sfondo di un mare rilucente di piattaforme da cui si potrà estrarre il salvifico gas di cui nessuno mai potrà fare a meno. Sipario.
Il sipario è effettivamente calato, definitivamente ed inesorabilmente, su chi in buona fede continuava a credere, contro tutte le evidenze, che Ravenna Coraggiosa intendesse effettivamente provare a condizionare le politiche estrattivistiche del Sindaco. Alcune personalità politiche e un piccolo partito, Sinistra Italiana, avevano abbandonato il campo dell’opposizione per sostenere invece la ricandidatura del Sindaco proprio sotto le bandiere di Coraggiosa. Quello stesso de Pascale a cui si erano opposti cinque anni prima. Ci era stato raccontato che Coraggiosa rappresentava la speranza di condizionare le politiche del PD in modo che tutelasse il territorio e la cittadinanza abbandonando il liberismo predatorio. Addirittura, si insisteva, Ravenna in Comune avrebbe dovuto sostenere Coraggiosa e de Pascale mentre rivoluzionavano il mondo.
Non ci siamo fatti convincere ad abbandonare la ragione stessa della nostra esistenza: l’alternatività al modello liberista incarnato dal PD. Per Ravenna in Comune la tutela del territorio non è un vezzo ma il solo modo di fare una politica capace di gestire il domani che ci aspetta. Per il PD il libero sfruttamento del territorio, da cementificare e depredare a piacere, resta l’unico credo da sempre. E questi mesi ci hanno dato ampiamente ragione. Martedì, come dicevamo, si è sostanzialmente ripetuto il pieno sostegno alla lobby del fossile già tributato dal Consiglio a marzo. Cambia poco che a marzo il centrodestra si fosse accodato al centrosinistra ed invece in questa fine giugno sia stato il centrosinistra a spalleggiare il centrodestra. Con la sola eccezione del rappresentante dei 5stelle, nessuno ha negato il suo appoggio a chi porta la responsabilità del cambiamento climatico, della siccità che ci tormenta, degli estremi nelle temperature e negli eventi meteo, dell’avanzamento del mare, del dilagare degli incendi, eccetera eccetera. Cambia poco che abbiano infarcito il testo di parolette greenwashing. Il succo della mozione è quello di far sì che «l’Italia incrementi l’attuale quota di produzione nazionale di gas naturale estraendo anche nell’area dell’alto Adriatico» cioè davanti a Ravenna. Tutto il resto a contorno, come avvisava Greta Thunberg, è solo un bla bla bla, di cui siamo da tempo stufe e stufi.
La cittadinanza merita un po’ di chiarezza da chi partecipa alle manifestazioni contro le politiche del Sindaco e poi si considera parte della stessa maggioranza del Sindaco. Su temi come il rigassificatore, l’ampliamento delle estrazioni, la discarica di CO2 non si può stare un po’ di qua e un po’ di là. La storiella del partito di lotta e di governo la si lasci a chi sa raccontarla meglio. Nessuno esclude nessuno ma chi vuole essere credibile abbandoni la maggioranza dichiarandolo pubblicamente. Oppure si accodi dietro all’ammucchiata pro fossile sempre più gasata senza ambiguità. Sipario.