La progressiva desertificazione del centro storico non è certo una novità. Era un tema già caldo per Ravenna in Comune al momento della nostra costituzione come soggetto politico e lo abbiamo continuamente riportato tra le priorità da affrontare. Non per questo è stato affrontato da de Pascale & soci che, dando il via libera a nuove piastre commerciali fuori dal centro, drenano l’utenza dai servizi della Città storica. L’ultima denuncia in tal senso l’abbiamo fatta il giorno della Befana. Nuovi supermercati, ipermercati, food e non food, vengono continuamente autorizzati. L’aumento degli affitti è inarrestabile, come quello del costo delle utenze, delle tasse locali e non. Le difficoltà nei trasporti, nei parcheggi, nei servizi, perfino nell’illuminazione notturna (ripristinata solo a suon di proteste) aumentano invece di diminuire. La chiusura di altri negozi che a sua volta crea un effetto domino… Così non devono stupire le ultime notizie che riguardano Via Gioacchino Rasponi, disgraziata arteria che la “nuova” Piazza Kennedy ha contribuito a bastonare. Alle serrande abbassate della “Casa del Rasoio”, dopo 54 anni di attività, si sono aggiunte quelle di un altro negozio con 60 anni di storia alle spalle, biancheria in questo caso, “Nuova Tessilombarde”. E poi uno di abbigliamento. Non è certo l’unica strada a perdere vetrine. Tra via Ponte Marino e Via Salara è stata annunciata da poco la chiusura di altre tre attività insediate da tempo. E poi c’è il settore dei forni pasticceria, in chiusura un po’ in tutta la Città (ma anche fuori, per la verità). E si potrebbe continuare. E continuare. E continuare…
Come detto, come Ravenna in Comune abbiamo proposto molte volte iniziative per affrontare il problema:
- dalla fiscalità locale, sicuramente da ripensare e ridurre, alle semplificazioni amministrative…;
- e poi tante manutenzioni, il contrasto al degrado fisico delle strade e degli edifici, l’abbellimento degli spazi, l’arredo urbano comprese le panchine, che invece oggi vengono soppresse, la segnaletica , i servizi igienici gestiti…;
- la possibilità di muoversi dentro il centro e per arrivarci, sostarci, è tema a sua volta imprescindibile…;
- e tanto altro ancora…
Solo comprendendo che il Centro storico è un bene comune da salvaguardare e rivitalizzare ed agendo di conseguenza è possibile restituirlo a chi lo abita, a chi lo attraversa e a chi lo gode come turista. Le iniziative frammentarie su cui si concentra l’Amministrazione de Pascale vanno in un’altra direzione. La stessa da molti anni, che porta alla espulsione di abitanti e negozianti verso la periferia al seguito dei servizi pubblici delocalizzati e delle nuove continue aperture da parte della grande distribuzione commerciale. Ora però, se si continua così, il rischio è che il processo sia portato ad un punto di non ritorno dalle dinamiche della crisi in atto