“Le amiche e amici verdi, intesi nel senso di comunità politica sotto l’insegna del sole che ride, stanno chiedendo sostegno alla presentazione di proprie liste alle prossime elezioni amministrative. Come Ravenna in Comune usiamo la categoria dell’amicizia parlando dei verdi perché con loro abbiamo lunga consuetudine: il mondo verde, infatti, è stato parte integrante del nostro progetto per Ravenna sin dalla sua fondazione. Non a caso un intero capitolo del nostro programma politico è dedicato all’ambiente che abitiamo ma anche a quello che rispettiamo senza invaderlo, alla sua difesa e all’interazione in forme rispettose della salvaguardia del territorio. Leggiamo perciò con rispetto e condivisione i passi dell’appello che, partendo dall’emergenza climatica in atto, enunciano l’intendimento di continuare a perseguire un’azione politica descritta come fatta di «pensieri generosi e di idee lungimiranti»:
«Possiamo attendere passivamente gli eventi cercando di rammendare via via gli strappi sempre più violenti che squarciano la trama dell’umanità o possiamo provare a prendere nelle mani i nostri destini correggendone la rotta e mitigandone la furia».
Questa la conclusione dell’appello: «A questo deve servire la politica e per questo è necessario impegnarsi a tutti i livelli, a partire dal livello locale. Ogni luogo infatti è il centro del mondo per chi ci abita. Presentare liste verdi alle amministrative serve a sviluppare politiche lungimiranti con la priorità ambientale e a iniziare a lavorare sulle situazioni in cui migliorare l’impatto sociale. Il tutto con il desiderio di dare un contributo per lo sviluppo delle nostre comunità in termini di lavoro, sostenibilità e futuro. Per questo facciamo una pubblica chiamata a donne e uomini di buona volontà. Se saremo tanti e uniti sul nostro obiettivo renderemo possibile la svolta ecologica oggi necessaria».
Come anticipavamo, tutto degno di rispetto e assolutamente condivisibile. Non viene però sviluppato il passo successivo del ragionamento: Come far sì che alla presentazione di liste verdi corrisponda lo sviluppo di politiche lungimiranti con la priorità ambientale? Proprio poiché questo breve scritto va inteso nel senso dell’amicizia ci permettiamo di suggerire alle amiche e amici che hanno firmato l’appello di dare qualche informazione sotto questo aspetto. Non è infatti la stessa cosa presentare una lista autonoma nell’ambito di un programma politico coerente o entrare a far parte di una coalizione in cui il programma politico è rappresentativo di orientamenti diversi. Specie se la maggior parte di questi orientamenti l’ambiente prevedono di tutelarlo solo a parole come accade normalmente quando il soggetto trainante è il PD. Il colore verde può aiutare a far sì che questa diversità rappresenti una ricchezza nell’arcobaleno dei colori, ma può anche limitarsi ad una nota solo estetica per attirare l’occhio attento a questa tonalità senza altro effetto pratico.
Fuor di metafora a Ravenna alle elezioni 2016 come Ravenna in Comune presentammo un programma già rispondente all’appello che oggi lanciano i verdi e con coerenza abbiamo condotto le nostre azioni in consiglio comunale seguendo le linee guida di tale programma senza tentennamenti. Eravamo all’opposizione di un’Amministrazione a traino PD. Stessa opposizione facciamo anche oggi fuori dal Consiglio Comunale. Si tratta di una opposizione coerente con principi e valutazioni che, sotto il profilo ambientale (e non solo) ci vedono distanti dalle politiche di cementificazione sfrenata e di spinta al fossile adottate dal PD.
Europa Verde si è presentata alle ultime elezioni regionali in coalizione con il PD e a sostegno di Bonaccini. Le politiche a livello regionale di Bonaccini non sono state diverse da quelle di de Pascale a Ravenna. Al punto che pochi giorni fa la vicepresidente dell’Assemblea Regionale, Silvia Zamboni di Europa Verde, parte della maggioranza di centrosinistra, ha usato i termini “inversione di rotta” e di “si volta pagina” all’annuncio da parte di Bonaccini che si intenderebbe cessare di autorizzare come niente fosse le nuove urbanizzazioni almeno nelle aree finite sott’acqua a maggio 2023. Perché questo ha fatto l’Amministrazione Bonaccini, come quella de Pascale del resto, sino ad oggi: cementificare come se non ci fosse un domani fregandosene altamente dell’impatto sul territorio. Come l’alluvione, appunto, ha plasticamente reso evidente. A parte la credibilità delle ultime affermazioni di Bonaccini, resta il fatto che di verde nella sue politiche non si è visto niente salvo che nei titoli e negli slogan.
Per concludere, chiediamo dunque alle amiche e amici verdi di esplicitare se le «politiche lungimiranti con la priorità ambientale» intendano svilupparle nell’ambito di una coalizione con il PD. Perché in tal caso, ci consentano di aggiungere, abbiamo già avuto sufficienti esempi per sapere sin d’ora come andrà a finire.
In una scala di priorità, pur senza escludere le altre tematiche che ci caratterizzano, per noi di Ravenna in Comune è prioritario perseguire politiche radicali sui temi ambientali. Le stesse che figurano nell’appello delle amiche e amici verdi. Tuttavia l’azione politica non può essere credibile se alle parole non si accompagna la coerenza dei fatti. Come già scrivevamo a gennaio 2020, alla vigilia delle ultime elezioni regionali: «La linearità dei comportamenti assunti in passato, il riconoscimento degli errori compiuti e anche la plausibilità che vengano assunte decisioni congruenti con tali principi in futuro, rappresentano l’indispensabile bussola che suggeriamo di portare in cabina elettorale». E la stessa bussola, riteniamo, può aiutare a capire dove si sta andando quando viene proposta la sottoscrizione di un appello per la presentazione di una lista.”
Ravenna in Comune