“Il 20 agosto scadono i termini per la presentazione di osservazioni al progetto presentato per l’installazione di una nave FSRU a Piombino. Il 26 agosto, invece, scadranno i termini per quello di Ravenna. Come noto, con due distinti decreti di Draghi emanati lo stesso giorno, l’8 giugno scorso, sono stati nominati i due commissari straordinari incaricati di avviare e concludere la procedura amministrativa di autorizzazione: Giani per Piombino e Bonaccini per Ravenna. Sul sito del Commissario toscano è stata pubblicata la lettera con la quale è stato chiesto al ministro competente, che per beffa è definito della transizione ecologica, se sia da svolgere la Valutazione Ambientale o comunque «se, ai sensi dell’Articolo 2, paragrafo 4, della direttiva 2011/92/UE, modificata dalla direttiva 2014/52/UE, sia necessario svolgere un’altra forma di valutazione alternativa alla VIA e se, per tale fine, intenda avvalersi della Commissione VIA-VAS istituita presso il MiTE». La domanda deriva dall’eccezionalità della procedura prevista dal D.L.50/2022 (cosiddetto decreto “aiuti”) che, all’articolo 5, comma 3, consente «l’esenzione di cui all’articolo 6, comma 11, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152» ossia alla valutazione ambientale a patto che siano rispettate alcune condizioni. Tra queste vi è la previa comunicazione alla commissione europea, l’esame circa altra forma di valutazione e la messa a disposizione del pubblico di ogni informazione ottenuta attraverso quest’ultima. Sullo stesso sito è pubblicata la lettera di Cingolani alla Commissione Europea che comunica l’intenzione di esentare la procedura «dall’applicazione delle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale».
Sul sito della Regione Emilia Romagna, ad oggi, è pubblicata la domanda di SNAM per il rigassificatore di Ravenna in cui alla richiesta di autorizzazione al Commissario Bonaccini è premessa considerazione circa l’applicabilità dell’esenzione di cui all’articolo 6, comma 11, del DLgs. 152/2006 sopra citato. Nessuna richiesta al MiTE né comunicazione da parte dello stesso, né tanto meno alcuna lettera indirizzata alla Commissione Europea circa l’esenzione a valutazione ambientale è invece pubblicata ad oggi sul sito. Dunque ad oggi non è dato sapere se verrà o meno applicata l’esenzione alle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale anche all’estremamente impattante impianto ravennate. Impianto che, lo ricordiamo, oltre alla nave FSRU e alle realizzazioni indispensabili al suo stabile attracco davanti a Punta Marina, richiede di realizzare quasi 50 km di gasdotto nuovo in aggiunta a quello che già sta contornando la città.
Come Ravenna in Comune abbiamo risposto all’intervista ferragostana di de Pascale con cui il Sindaco ribadiva di voler quanto prima installato il rigassificatore ribaltando la decisione contraria già presa dall’Amministrazione Comunale nel 2008. Lo stesso ha fatto il coordinamento ravennate della campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile con un comunicato che rilanciamo integralmente sul nostro sito. Riportiamo di seguito un significativo stralcio di questo comunicato proprio inerente le valutazioni ambientali e di rischio a cui l’impianto andrebbe sottoposto:
«Trattare l’installazione di una pesantissima attività produttiva (che poi sarà pronta a operare, ben che vada, nel terzo trimestre del 2024) secondo una procedura di emergenza, come se si trattasse di prendere decisioni in poche ore per rimuovere una frana o per spegnere un incendio, è sostanzialmente sbagliato e contrario alla correttezza e al rigore con cui andrebbero affrontate scelte che disegnano l’assetto energetico e il panorama ambientale per diversi decenni. Quando si dice di voler concludere l’iter autorizzativo “nel minor tempo possibile”, e non nel tempo davvero necessario a svolgere ogni completa indagine di tipo ambientale, territoriale e sanitario, ci si assume una responsabilità grave sia relativamente ai rischi di incidente, sia per quanto riguarda l’impatto sugli ecosistemi, la qualità dell’aria, il paesaggio (globalmente inteso), l’insistenza complessiva sul territorio e le sue attività».
Non è in tutto ciò un aspetto secondario lo svolgimento della valutazione ambientale. A Livorno, dove è stato installato l’unico impianto FSRU italiano, la valutazione ambientale si è fatta e, ovviamente, ha avuto a disposizione per il suo svolgimento il tempo necessario, non i pochi giorni richiesti dalla procedura oggi in essere a Ravenna e Piombino. Al termine della procedura l’impianto è stato realizzato con le misure ritenute indispensabili al fine della sicurezza e dell’impatto sul territorio. Si trova pertanto a circa 22 km (12 miglia nautiche) al largo delle coste tra Livorno e Pisa. Né il rigassificatore di Piombino, per cui è previsto l’attracco in porto, né quello di Ravenna, la cui distanza dalla costa è meno della metà di quello di Livorno, soli 8 chilometri, sarebbero in grado di superare la procedura se non vi fossero esentati. Come Ravenna in Comune, a pochi giorni dal termine per la presentazione delle osservazioni, chiediamo di fare chiarezza:
l’impianto di Ravenna sarà esentato dalle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale?”