“Ieri è uscito un aggiornamento giornalistico sulla presunta conclusione dei lavori per aprire il parco dell’ex caserma Dante Alighieri: «si parla di fine 2023».
Forse qualcuno ha letto i romanzi della serie di Belleville. Benjamin Malaussène, famoso per esercitare il mestiere di capro espiatorio, è il personaggio inventato da Daniel Pennac al centro delle vicende. A Ravenna invece abbiamo l’Assessora Federica Del Conte, che è una persona in carne ed ossa “inventata” dal Sindaco Michele de Pascale. In qualche modo ricorda un po’ Malaussène. Tutte le volte che apre bocca è per annunciare qualche ritardo nelle opere pubbliche. E poiché per mestiere gestisce la delega dei lavori pubblici comunali, di fatto, è il naturale capro espiatorio di tutti gli interventi annunciati dal Sindaco ma che non partono o ritardano nell’avvio o si bloccano a metà strada o non arrivano mai in fondo. L’abbiamo così sentita per i ponti della Baiona e di Grattacoppa, di Ragone e di Fosso Fagiolo, ecc. È stata sempre lei ad ammettere i ritardi nei nuovi uffici comunali di via Berlinguer e nel nuovo Palazzetto dello Sport. L’ultima in ordine di tempo riguarda il parco dell’ex caserma Dante Alighieri. Come dicevamo, hanno scritto i giornali che la fine dei lavori è «slittata di sei mesi in sei mesi, e ora le previsioni parlano di fine 2023».
L’ultima volta che ne avevamo parlato come Ravenna in Comune era stato nel giugno scorso, quando l’Assessora ai capri espiatori aveva smentito le sue stesse precedenti previsioni e individuato la stagione ormai conclusa come traguardo dell’opera. Aveva detto allora: «Oggi è in corso ancora la caratterizzazione delle aree che porterà alla bonifica totale di quest’area. Sono procedure che richiedono tempo per le analisi e per le successive valutazioni dei risultati. Pochi giorni fa c’è stata la conferenza dei servizi sulla bonifica dell’area e sta andando avanti la caratterizzazione: io immagino possa durare ancora qualche mese, per cui entro l’estate noi non arriveremo a consegnare il parco finito. Penso che tutta questa fase sarà ultimata per l’autunno».
Da allora non si è verificato niente di nuovo. Le cisterne a cui da ultimo era stata attribuita la causa del ritardo sono state rimosse, così come è stato asportato mezzo metro di terreno sostituto da nuovo terreno. Era già così a giugno. Eppure per l’Assessora il tempo sembra essersi fermato e torna anche oggi a ripetere le stesse cose: «Siamo partiti più di un anno fa con le verifiche, di conseguenza dovremmo essere ormai arrivati alla fine del percorso. Stiamo aspettando la conclusione delle analisi per fare una conferenza dei servizi in cui si parlerà della caratterizzazione dei terreni. È stata attivata tutta la procedura tecnica richiesta per legge, ora contiamo di essere nella fase conclusiva». Come anticipato, la stima ufficiosa, per ora, è di un altro anno di attesa.
Il primo annuncio del parco al posto della caserma risaliva al 2018: «un progetto di rigenerazione che sostituisca una zona cementificata con un parco pubblico». I tempi per la realizzazione? «I lavori cominceranno fra la fine del 2019 e l’inizio del 2020». Poi però l’inizio dei lavori era slittato a gennaio 2021 ma il Sindaco se ne era uscito lo stesso con una bella promessa elettorale: «In estate sarà il quarto grande parco della città». Estate 2021, così da poter vantare il risultato al momento di mettere la croce sulla scheda. Niente da fare. L’estate 2021 slitta all’estate 2022, poi all’autunno e ora si parla di fine 2023. Ma per chi la sa lunga bisogna lasciare ancora margini per ulteriori possibili slittamenti temporali: «al momento sono solo voci» è la chiusura dell’articolo.
Come Ravenna in Comune non possiamo che constatare che la Giunta de Pascale ha totalmente perso di credibilità quando fornisce informazioni sulle opere pubbliche messe in programma. Non creda però il Sindaco che basti mandare avanti l’Assessora ai capri espiatori per liberarsi da ogni propria responsabilità. Anche se nasconde la faccia dietro al sorridente volto dell’architetta Del Conte, i fallimenti della sua Giunta sono prima di tutto i suoi. Peccato che a farne le spese, con i parchi come con i ponti, le strade, le ferrovie, gli uffici e i palazzetti, eccetera, eccetera, sia sempre la cittadinanza che, sbagliando, gli ha dato fiducia.”