“Contro quale muro è andata a sbattere la riqualificazione della zona ex Villa Callegari? Ce lo chiede chi abita nei pressi ed usa, senza giri di parole, il termine “discarica a cielo aperto” per descrivere l’area in cui dovrebbe essere attivo un cantiere per la realizzazione di un ristorante-bar e un circolo culturale con funzione ricettiva.
In un tempo che sembra quasi mitico il parco dei “Signori Callegari”, lungo la Faentina all’ingresso della Città, vantava una villa padronale, con boschetto e chiesetta privati, un campo con la casa del fattore in prossimità della ferrovia, serre per gli agrumi, voliere per uccelli esotici, un laghetto ed un parco per i daini. Dopo essere finito tutto ad un’asta fallimentare, il compendio fu rilevato dal Comune più di 30 anni fa con l’obiettivo di «utilizzare l’area scoperta a parco pubblico di quartiere che può integrarsi con la limitrofa area verde comunale e destinare i fabbricati a fini culturali». Vi fu trasferito per un periodo dalla Loggetta Lombardesca il Museo Ornitologico e di Scienze Naturali prima che traslocasse a Sant’Alberto. Poi nel 2003 il Comune assegnò in concessione area e fabbricati per 40 anni ad un soggetto che si era impegnato alla risistemazione per svolgervi le attività di cui all’odierno cantiere. Nel 2017 al primo soggetto se ne è sostituito un secondo. In una intervista rilasciata lo scorso anno il responsabile dei lavori aveva indicato il 2024 per la loro conclusione. Allo stato attuale non si direbbe.
La segnalazione ricevuta aggiunge anzi che nella «zona adiacente la vecchia villa dove sorge una tettoia rustica» bivaccano «ubriachi che defecano indisturbati a vista». E conclude considerando inaccettabile «che nessuno a livello comunale intervenga per verificare cosa stia succedendo in quel sito».
Come Ravenna in Comune chiediamo all’Assessorato competente di fornire con urgenza chiarimenti a mezzo stampa.”