“Oggi si attendeva l’arrivo a Ravenna della nave soccorso di Medici Senza Frontiere. L’organizzazione umanitaria, premio Nobel per la Pace, scriveva il 29 dicembre: «336 persone sono state soccorse dalla Geo Barents in 3 diverse operazioni. Erano in pericolo su barconi in legno instabili nel Mediterraneo centrale. Tutte le persone soccorse sono adesso a bordo della Geo Barents, ma ci vorranno circa 4 giorni di navigazione per raggiungere Ravenna, l’ennesimo porto lontano assegnatoci dalle autorità italiane». Sarebbe dovuta attraccare ad una banchina portuale dove di solito vengono sbarcati prodotti chimici di Fosfitalia (quando non i coil di Marcegaglia), non delle persone, in quanto impedito l’attracco al Molo Crociere nella giornata odierna. I numeri dello sbarco sono notevoli. Attesta il Prefetto che: «Con questo sbarco saliranno a 734 i migranti giunti in un anno a Ravenna con navi ONG». La metà circa di un anno di arrivi tutta in una volta sola.
Un ritardo dovuto alle condizioni meteomarine in Adriatico ha però fatto slittare a domani mattina l’arrivo. Che avverrà dunque presso il Terminal Passeggeri come il 22 novembre scorso. Per quanto disgustosa possa essere la procedura adottata dal Governo italiano, soprattutto in considerazione delle motivazioni implicite, è oramai ordinario per Ravenna essere porto “sicuro” per lo sbarco di chi viene salvato nel Mediterraneo. Quella di domani, infatti, sarà la settima volta in un anno (la prima volta fu con la Ocean Viking il 31 dicembre 2022). Dunque è diventato impellente evitare che, alle conseguenze del lungo viaggio che i sopravvissuti delle migrazioni marine sono costretti ad affrontare, si aggiunga l’ulteriore disagio dovuto a procedure stabilite volta a volta in base alle disponibilità del caso. Chi scende dalla Geo Barents, come dalla Ocean Viking, dalla Humanity 1 e dalla Life Support, per dire i nomi delle navi che Ravenna ha visto arrivare, non è una merce sfusa o un saccone o, tanto meno, un container. Si tratta di persone che hanno bisogno di cure ovviamente superiori ai crocieristi visto il viaggio che hanno affrontato. Né del resto hanno pagato meno dei crocieristi per riuscire a farlo, viste le tariffe loro applicate dagli speculatori della tratta. Non parliamo poi dei rischi corsi…
Ravenna in Comune chiede dunque al Sindaco, sempre pronto alla photo opportunity davanti alla scaletta, di farsi carico con il Prefetto di individuare una modalità stabile di accoglienza di persone che già hanno subito troppo dalla vita per dover sopportare ulteriori disagi. Alle centinaia di ospiti della Geo Barents, invece, giunga da parte di Ravenna in Comune un caldo saluto di benvenuto a Ravenna. Infine un enorme grazie a chi è operativamente impegnato perché il benvenuto sia effettivamente tale e, soprattutto, a Medici Senza Frontiere, organizzazione attiva a Gaza dove sta pagando anch’essa un inaccettabile prezzo di sangue per prestare soccorso alla popolazione palestinese.”