“Il campeggio di Lido di Classe, il pala de André, il nuovo palazzetto (il pala Fagnani), la gestione dei servizi di informazione turistica, la piscina comunale, la palazzina con i nuovi uffici comunali…
Cosa accomuna questi luoghi o servizi tutti all’interno del territorio del Comune di Ravenna?
Apparentemente nulla, ma se si guarda in maniera più approfondita si scopre che tutti questi interventi hanno avuto un iter accidentato o con grosse falle.
Ultima bega in ordine di tempo per l’Amministrazione comunale è l’accoglimento, da parte del Tar, della richiesta di sospensiva nell’ambito del ricorso presentato da Ravenna Incoming contro l’aggiudicazione alla ditta fiorentina Sand Tour del bando del Comune per la gestione dei servizi di informazione e accoglienza turistica, gli Iat.
Il ricorso presentato da «Ravenna Incoming chiedeva l’annullamento del provvedimento dirigenziale che sancisce l’aggiudicazione della gara d’appalto, il risarcimento del danno subito e il riconoscimento del diritto “della ricorrente” (Ravenna Incoming) al pieno accesso a tutta la documentazione relativa all’offerta tecnica presentata in corso di gara da altro soggetto».
L’accesso agli atti è uno strumento fondamentale normato da vari leggi (la 241 del 1990 ad esempio) che si pone l’obbiettivo di aver una Pubblica Amministrazione quanto più trasparente e collaborativa possibile nei rapporti con la cittadinanza.
Aspettando la sentenza definitiva, prevista per dicembre, con l’accoglimento del provvedimento cautelare il Tar ha sospeso fino a quel momento la gestione degli Iat da parte del nuovo soggetto, mantenendolo in capo a Ravenna Incoming. E poi ha riconosciuto alla stessa Ravenna Incoming il diritto ad ottenere piena visibilità della documentazione amministrativa che il Comune aveva invece mantenuto “segreta”. Dobbiamo dedurre che il Comune di Ravenna manchi in un aspetto fondante della collaborazione tra pubblico e cittadini: la trasparenza!
Ravenna in Comune si fonda su un appello che citiamo: «[…] Per fare tutto ciò abbiamo bisogno della partecipazione di tutti e di istituzioni aperte in grado di coinvolgere e dare voce costantemente ai cittadini e le cittadine. Solo così è possibile sopprimere una volta per tutte la bramosia e gli interessi dei “soliti pochi” e il nostro territorio può tornare a nuova vita. […]»
L’attenzione alta su temi cardini come la trasparenza nei rapporti con il cittadino e le imprese è perciò nel nostro DNA: per questo chiediamo al Sindaco di fornire urgentemente un chiarimento sulla situazione.
Passando poi al bando per il campeggio di Lido di Classe, salta fuori che è stato aggiudicato ma il vincitore lo ha lasciato chiuso, costringendo ad una nuova riassegnazione nel 2022 ad una ditta…che però è risultata mancante dei requisiti! Tocca ripartire daccapo con intanto il servizio ancora chiuso.
Della storia travagliata del nuovo palazzetto ben sappiamo: si ritrova continuamente con i lavori fermi per un susseguirsi di interdettive antimafia.
La piscina comunale, a sua volta, ha una lunga storia di progetti presentati per poi essere ritirati ed infine ripresentati ma, in sei anni nessuna pietra è stata posata… anzi se non si sta attenti si rischia di riceverla in testa!
Cosa dire poi dei nuovi uffici comunali? Un’epopea che solo ora pare essere arrivata alla fine dopo una lunghissima e travagliatissima gestazione (ma con costi molto più onerosi per l’Amministrazione).
Un susseguirsi di bandi malfatti e di errori tecnici e amministrativi che porta a svilire le proposte di privati / cittadini e, allo stesso tempo, reca un disservizio per tutta la Città.
«Non scrivo i bandi di gara e non scelgo chi vince. Però come Sindaco sento tutta la responsabilità di un cantiere bloccato sulle spalle dell’amministrazione comunale. Ho molta stima e fiducia nei miei collaboratori, ma ci troviamo di fronte a diversi interventi del Comune con ritardi, contenziosi con le imprese e ricorsi: oltre al palazzetto è successo con gli stradelli del mare e con l’ampliamento della scuola materna di Mezzano. Allora è chiaro che qualcosa sui criteri di gara vada cambiato».
Questo diceva il Sindaco de Pascale un anno e mezzo fa nel suo bilancio dei 5 anni precedenti.
Come Ravenna in Comune chiediamo: possibile che in cinque anni né lui né la giunta intera, si fossero mai accorti di questi “criteri” da cambiare? Altra richiesta: in questo anno e mezzo di legislatura, cosa si è fatto per migliorare la stesura di bandi e gare e cosa si è fatto per evitare che un diritto fondamentale come l’accesso civico non venga illegittimamente compresso?
Non vorremmo trovarci, al prossimo intervento di un certo peso sul territorio, a ripetere le stesse richieste e a porre gli stessi dubbi.
Sarebbe un grosso problema per l’autorevolezza non tanto del Sindaco ma della Città intera.”