“Il 25 gennaio è stato l’ottavo anniversario dalla scomparsa di Giulio Regeni ad opera della dittatura di al-Sisi, poi ritrovato morto, con il corpo nudo, mutilato e orrendamente torturato, una decina di giorni dopo in un fosso alla periferia della capitale egiziana. Disse sua madre di averlo potuto riconoscere solo dalla punta del naso. E aggiunse: «Sul suo viso ho visto il male del mondo». Assieme a Giulio è scomparsa, non certo per la prima volta, la dignità di uno Stato, quello italiano, che mentre sul palco della recita rivendica “verità e giustizia” sul piano della realtà la scambia con gli affari nell’oil&gas. La dignità l’ha persa anche Ravenna, “grazie” alla sua Amministrazione cittadina che, dopo aver inaugurato in pompa magna un mosaico dedicato a Giulio proprio fuori dall’ufficio del Sindaco, ha continuato ad incontrare regolarmente i massimi rappresentanti della dittatura responsabile dell’assassinio. L’ultima volta è avvenuto in occasione dell’edizione 2023 dell’OMC. Pochi mesi fa, il 24 ottobre, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, e Tarek El Molla, ministro del petrolio egiziano, erano fianco a fianco all’inaugurazione della kermesse voluta dal cane a sei zampe. Cioè, anche qui, nella nostra città, a prevalere sono sempre gli affari miliardari dell’oil&gas.
Noi di Ravenna in Comune, che verità e giustizia continuiamo ad anteporre a soldi e trivelle, siamo vicini alla famiglia e a chi, testardamente, non permette che si dimentichi Giulio Regeni: un giovane ricercatore universitario di soli 28 anni. Continuiamo e continueremo poi a ricordare chi, invece, ne infanga la memoria col suo comportamento. Lo dobbiamo a Giulio ma anche alla collettività costretta a sopportare la vergogna di una rappresentanza che chiamare inadeguata è poco.”
Ravenna in Comune