“La Federazione Russa è stata dichiarata nemico pubblico numero Uno per avere invaso l’Ucraina e speriamo che nessuno creda veramente alla propaganda che vuole l’invio di armi occidentali dettato dalla difesa della libertà e della democrazia. D’altra parte, come afferma lo storico Luciano Canfora “la propaganda è una cosa molto seria. Basta non crederci”. Non dimentichiamo le rovinose guerre occidentali scatenate dalle introvabili armi di distruzione di massa in Iraq o dalla lotta ai talebani che dopo 20 anni hanno riportato al potere gli stessi talebani. Dopo decenni di guerre, quel che rimane, sono Stati distrutti, popoli ridotti in miseria e costretti ad emigrare. “Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente” così Bertold Brecht esprimeva quale vantaggio avessero le persone normali una volta conclusa una guerra. Già noi italiani vediamo quanto i prezzi siano aumentati con le retribuzioni ferme. Quel che sta succedendo al popolo ucraino è ora in grande evidenza principalmente perché l’origine della guerra è esterna al blocco occidentale. La solidarietà di Ravenna in Comune è rivolta a tutte le vittime di questa guerra, cittadini ucraini e russi. Avere dichiarato ostilità verso tutto ciò che è russo non è la scelta migliore se vogliamo esprimere solidarietà alle persone in quanto tali. “Prima le persone” deve valere nei confronti dei migranti che arrivano spinti da guerre, miseria, condizioni ambientali sempre più ostili ma deve valere anche per i cittadini stranieri discriminati per il passaporto che hanno.
Ljudmila, una giovane russa che chiameremo così, è studentessa universitaria a Ravenna. I russi hanno fortissimi riferimenti religiosi e storici nei confronti dell’Impero bizantino che proprio a Ravenna nel VI secolo portò alla costruzione delle meravigliose basiliche di San Vitale e di Sant’Apollinare in Classe. Ljudmila racconta che l’estromissione dal sistema bancario di pagamenti SWIFT la sta portando ad una condizione di indigenza. L’Università ha sospeso le tasse non solo per gli studenti ucraini ma anche per quelli russi e questo le sta dando sollievo ma per tutte le altre spese non ha risorse su cui contare. Anche la proprietaria dell’appartamento in cui vive le ha temporaneamente sospeso i pagamenti dell’affitto ma si chiede per quanto potrà reggere questa comprensione. Si pongono problemi quotidiani. Cibo, vestiario, utenze domestiche ma anche libri, computer portatile funzionante e connessione ormai indispensabili per chi frequenta l’Università. Qualsiasi sostegno proveniente dai genitori di Ljudmila è ora impossibile per l’esclusione delle banche russe e anche il ritorno a casa non è così facile. I voli aerei verso la Federazione Russa sono sospesi e si potrebbe triangolare passando per la Turchia ma con costi molto elevati, oltre mille euro, che una studentessa in queste condizioni non può permettersi.
Studenti e studentesse russe a Ravenna si contano sulle dita di una mano ma per quanto tempo potranno resistere? Se oscurare la cultura e cancellare spettacoli russi è ridicolo per la bassezza culturale che esprime, privare del sostentamento famigliare studenti per il solo fatto di avere un passaporto russo è miserevole.”
Ravenna in Comune